Il virus H1N1, meglio noto come influenza suina, ha mietuto, quest’anno, la sua prima vittima. Si tratta di una donna che era ricoverata aSan Leonardo di Castellammare di Stabia, nel napoletano. «Il decesso è sopravvenuto in seguito a delle complicazioni. La donna era già affetta da altre patologie, e il virus ne ha accelerato la degenerazione del quadro clinico» precisa Fabrizio Pregliasco, medico infettivologo. «Il virus, di per sé, non è mortale, sebbene non sia da sottovalutare», aggiunge. Sta di fatto che, a ridosso dell’inverno, cresce la preoccupazione per l’ormai tradizionale diffondersi dell’influenza. Con Pregliasco abbiamo fatto il punto sulla situazione.



Anzitutto, la suina non è un virus ormai datato?

Il virus della suina è venuto alla ribalta nel 2009; allora, aveva potenzialità pandemica; non si verificò la peggiore delle ipotesi, sebbene le polemiche non mancarono, dato che ci fu qualche morto.

Quindi, è un virus gravissimo?

No, è un virus “normale”, che uccide, solitamente, laddove si verifichino complicazioni. E’ ovvio che più la diffusione è alta, più, statisticamente, aumentano i casi di decessi. Ma, di per sé, la percentuale di morti è analoga a quella di qualunque altra influenza.
Quest’anno cosa accadrà?



Il virus non ha finito il suo lavoro e, in Italia, continuerà ad infettare coloro che non ha ancora infettato. Per quanto riguarda la diffusione è stato declassato. La suina, e altri due virus stagionali – uno australiano e uno americano – colpiranno circa 4-6 milioni di cittadini. Il numero di persone che, più o meno, tutti gli anni è colpito dall’influenza.

Da cosa ce ne renderemo conto?

Diciamo, anzitutto, che “influenza”  è un termine generico con il quale siamo soliti indicare i più comuni sintomi stagionali, relativi a più di 200 virus. L’influenza vera e propria è più impegnativa e quest’anno sarà provocata dai tre virus suddetti. I suoi sintomi sono: febbre altissima, dolori muscolari e articolari, senso di stanchezza, e problemi respiratori. Se tutto questo si verifica contemporaneamente, si può parlare di influenza vera e propria. Ciascuno di noi ricorderà pochissimi episodi del genere.  



Quali sono, invece, gli altri disturbi stagionali?

Gli oltre 200 virus in circolazione producono manifestazioni quali febbre bassa, tosse, mal di gola, naso chiuso. Circa un italiano su due ha, in genere, ogni anno, una qualche sintomatologia respiratoria.

Cosa possiamo fare per evitare di prenderci l’influenza vera e propria?

L’unico rimedio specifico è la vaccinazione. Che, tuttavia, normalmente non soddisfa. Molte persone si vaccinano, ma incappano in ogni caso in qualche malessere stagionale convinte di essersi prese l’influenza.

Quali sono, invece, gli accorgimenti per evitare di esporsi alle più comuni malattie stagionali?

Dobbiamo lavarci spesso e accuratamente le mani, anzitutto. Senza accorgercene, ci capita in continuazione di toccare oggetti dove, magari, si sono depositata goccioline di saliva di persone malate e di portarci, in seguito, le mani alla bocca. E, per pulirle come si deve, occorre lavarle con il sapone sciacquandole sotto l’acqua per almeno trenta secondi. E’ necessario, inoltre, vestirsi in maniera tale da evitare sbalzi termici. 

Cosa intende?

Il momento in cui il virus attechisce più facilmente è quando siamo colpiti da uno sbalzo di temperatura. Verso il basso, ma anche verso l’alto. In quei momenti, i nostri bronchi perdono per alcuni istanti la loro costante azione di pulizia. Il muco che producono di continuo, a causa dello sbalzo termico, subisce una sorta di congelamento. Per rendere l’idea, è come se della vernice fissata sui muri, improvvisamente, iniziasse a colare. E, se quella vernice è la principale barriera protettiva nei confronti dei virus, nei momenti in cui cola, il virus può entrare. E’ bene, quindi, vestirsi classicamente a strati, a “cipolla”. In modo da poter equilibrare la nostra temperatura in maniera proporzionale, in funzione dell’ambiente.

Rispetto agli alimenti, invece, cosa suggerisce?

Si possono utilizzare i cosiddetti alimenti “probiotici”; assunti sistematicamente tranquillizzano il nostro intestino, nel quale sono presenti milioni di batteri, anche patogeni, e rinforzano il nostro sistema immunitario. Più in generale, è sempre consigliabile la classica dieta mediterranea, perché favorisce in maniera equilibrata il giusto apporto di vitamine e di sostanza benefiche.

 

(Paolo Nessi)