Processo Ruby: i giudici rifiutano la richiesta di sospensione avanzata dalla difesa di Silvio Berlusconi. Non viene riconosciuto il legittimo impedimento per via della campagna elettorale in atto che, secondo la difesa, può significare uso strumentale del processo stesso da parte di rivali politici e media. I giudici accolgono il no del pm Ilda Bocassini motivato dal fatto che Berlusconi non è né segretario del Pdl né candidato premier del centrodestra. Per Stefano Zurlo, contattato da ilsussidiario.net, “è un uso pignolo per non dire strumentale dei codici e delle leggi che danneggia tutti: accusato, magistrati e italiani”. “Berlusconi non sarà il candidato del centro destra” aggiunge Zurlo “ma lo hanno visto in nove milioni a Servizio pubblico che faceva campagna elettorale così come vediamo tutti i gironi Bersani, Grillo o Monti”. Il problema per Zurlo è la mancanza di un minimo di buon senso da parte dei giudici che perdono una occasione per sdrammatizzare certi contrasti aperti da anni: “Berlusconi di fatto per questa storia di Ruby è già stato condannato dal mondo intero, cosa che gli è costata milioni di voti e buone possibilità di essere rieletto”. E la mancanza di opportunità è anche quella, dice, di candidare dei giudici al Parlamento.



I giudici dicono no al legittimo impedimento: secondo lei quella della difesa era una richiesta sensata o come suggerisce qualcuno un tentativo furbetto di spostare a chissà quando il processo?

Direi che quanto deciso dai giudici è sorprendente. E’ vero, Berlusconi non è il candidato premier del centro destra ma è chiaro che c’è un problema. Siamo a un mese dalle elezioni, in una fase delicatissima. Queste vicende rischiano di togliere e spostare i voti, a parte il fatto che come già accaduto in passato finiscono sempre per tornare a vantaggio dello stesso Berlusconi e a dargli voti più che a toglierli.



Ma la richiesta di Ghedini secondo lei aveva una giustificazione o no?

Se era una richiesta legittima? E che cosa è legittimo mi chiederei? La legge si sa può essere usata in un senso o nell’altro, la legge può essere intesa in modo restrittivo, ma io andrei invece semplificando tutta questa faccenda.

In che modo?

Ripeto: siamo in una fase particolare a poche settimane dal voto, non credo che questo spostamento avesse potuto pregiudicare un processo che è avanti, composto di fatti recenti e dove non c’è assolutamente il rischio della prescrizione.

Quindi?

Sarebbe stato un problema di opportunità con il legittimo impedimento di spostare il processo fra due mesi. E’ chiaro che si può ragionare in termini strettamente giuridici e dire non è il presidente candidato, a parte che quando era presidente il problema era tale e quale.



Di fatto è il capo della coalizione di centro destra.

Appunto:  l’altra sera lo hanno ascoltato in nove milioni, continua a passare da una trasmissione all’altra e da un comizio all’altro, lui come Bersani, Grillo e Monti. Non è un problema che va codificato per legge dove comunque in dieci anni di discussioni non si è mai concluso nulla. I fatti in sostanza sono due: il primo riguarda la politica della magistratura. Tutti i lodo che riguardano Berlusconi fino a oggi sono stati frustrati in un modo o nell’altro. In Francia c’è una legge che riguarda il presidente della Repubblica che dice si sospenda tutto e si faccia il processo dopo. Da noi invece non si sospende nulla ma non si conclude neanche nulla.

 

Il secondo fatto invece qual è?

 

Faccio un esempio, quello di questi giorni dello stupratore di Bergamo che è stato messo agli arresti domiciliari a cento metri da dove aveva fatto lo stupro scatenando così la folla inferocita che è andata a casa sua.  Dove c’è scritto vietato dare i domiciliari a cento metri da dove ha compiuto lo stupro? Da nessuna parte infatti glieli hanno dati ed è scoppiato il caos, ma forse era più opportuno metterlo in un altro luogo, magari anche segreto.  Voglio dire: la magistratura deve rispettare il codice ma deve anche prevenire possibili contestazioni. 

 

Quindi sospendere il processo durante la campagna elettorale sarebbe stato solo buon senso.

 

La magistratura è un arbitro, ma se si mette da una parte crea confusione.  Questo senza voler strumentalizzare politicamente la faccenda in un senso o nell’altro. Il processo si sta facendo comunque, non so se è colpevole o innocente, questo si vedrà. Intanto Berlusconi sul piano politico ha già pagato moltissimo, questa storia di Ruby ha rovinato la sua immagine a livello mondiale. Si faceva una sospensione e se ne riparlava a marzo.

 

Con il rischio però che Berlusconi vinca le elezioni, diventi capo del governo e venga condannato al processo.

 

Certo, ma questa è una situazione con cui conviviamo da vent’anni e non l’hanno risolta i politici né i giudici. Non credo che il problema sarà l’ennesima condanna di Berlusconi che da vent’anni viene condannato, poi assolto, poi ricondannato e poi riassolto. La storia di Ruby la conoscono a memoria tutti gli italiani e proprio per questo probabilmente non riuscirà a tornare a essere capo del governo. Se invece dovesse diventarlo valuteremo allora cosa fare: magari facendo finalmente una bella legge su questa materia. Ricordando che l’opportunità o meno riguarda anche certi giudici che si danno alla politica.