Oggi, mercoledì 16 gennaio, il calendario della Chiesa ricorda la Beata Giovanna Maria Condesa Lluch. Giovanna Maria nacque il 30 marzo 1862 nella città spagnola di Valencia da una famiglia dai profondi valori cristiani, molto devota e che godeva di una posizione socio-economica piuttosto agiata. La grande devozione della famiglia portò Giovanna Maria a ricevere il sacramento del battesimo già il giorno successivo alla sua nascita, il 31 marzo.
Fin da piccola fu educata e cresciuta nel pieno rispetto dei dogmi cristiani. Questa sua formazione culturale si scontrava con quella che in quegli anni si stava diffondendo nella comunità valenciana, basata sulla ricerca di spiegazioni razionali e scientifiche a ogni costo. La fede di Giovanna Maria fu rafforzata durante la gioventù grazie alla sua grande devozione per alcune figure che nella comunità cristiana di Valencia erano particolarmente venerate in quegli anni: Gesù Sacramentato, Santa Teresa, l’Immacolata Concezione e San Giuseppe. Progressivamente in Giovanna Maria si fece sempre più grande il desiderio di carità nei confronti dei più bisognosi e di quanti non avevano di che vivere o che vivevano delle particolari difficoltà all’interno della propria comunità e della propria famiglia. Oltre alle opere di carità, Giovanna Maria era molto attenta a riservare lunghi momenti della giornata all’intensa preghiera. Proprio questa attenzione riusciva a darle la forza, la serenità e la gioia di essere disponibile per quanti avessero avuto bisogno non solo a livello pratico ma anche spirituale. Quanti ebbero la fortuna di incontrarla hanno testimoniato la grande bontà d’animo che la caratterizzava e l’innato desiderio di fare del bene.
Non ancora ventenne portava avanti nel proprio cuor il grande sogno di poter fondare una Congregazione Religiosa ispirata ai principi in cui credeva ardentemente. Sogno che purtroppo per alcuni anni rimase nel cassetto a causa del parere negativo dell’allora arcivescovo di Valencia, che nutriva dei dubbi in merito alla necessità di dare vita a un simile progetto soprattutto per una ragazza dell’età di Giovanna Maria, che considerava ancora acerba. Fortunatamente dopo qualche anno, per la precisione nel 1884, parte del suo progetto venne finalmente concretizzato grazie all’Arcivescovo che le diede il permesso ed i mezzi necessari per fondare una casa di supporto sia fisico che spirituale alle tante donne che di fronte al crescente fenomeno di industrializzazione di quegli anni, erano costrette a lasciare le proprie case nei paesini nativi, per trasferirsi in città e lavorare all’interno delle fabbriche.
Il suo progetto continuò ad andare avanti e divenne uno strumento utile e benedetto da quanti lo utilizzavano. Infatti, qualche anno dopo l’inaugurazione, all’interno della casa venne fondata una scuola nella quale i figli delle operaie potessero ricevere l’istruzione di base.
Il suo sogno restava comunque quello di far convergere tutto in una Congregazione religiosa, cosa che accadde nel 1892, permettendole di consacrare la sua vita al Signore. Da questo momento in poi il grande supporto che Giovanna Maria riusciva a dare divenne sempre più importante e condiviso da tantissimi altri giovani che decise di aiutarla.
La sua vita terrena ebbe fine il 16 gennaio 1916 all’età di 54 anni ma l’istituto da lei fondato si evolse ulteriormente attraverso un processo di riconoscimento da parte della Chiesa di Roma che si chiuse ufficialmente il 27 gennaio 1947 grazie a Papa Pio XII. Per le sue grandi virtù fu dato inizio nella sua città di origine, Valencia, il processo di canonizzazione terminato il 5 luglio 2002 per volontà di Papa Giovanni Paolo II che proclamò Giovanna Maria Condesa Lluch beata il 23 marzo 2003.