Brutte notizie per Fabrizio Corona. La Corte di Cassazione ha infatti confermato la condanna a cinque anni di reclusione (più mille euro di multa) per estorsione aggravata e trattamento illecito di dati personali nei confronti dell’ormai ex calciatore della Juventus David Trezeguet. La Seconda sezione penale della Suprema Corte ha quindi respinto il ricorso presentato dai legali dell’ex re dei paparazzi contro la condanna emessa dalla Corte di Appello di Torino un anno fa, esattamente il 16 gennaio del 2013. Si trattava di una sentenza più severa per Fabrizio Corona rispetto a quella di primo grado, del marzo del 2010, con la quale la pena era stata fissata a 3 anni e 4 mesi. Purtroppo per lui, non si tratta della prima condanna definitiva che subisce: lo scorso ottobre era stato condannato a un anno e cinque mesi nell’ambito dell’inchiesta relativa ai presunti ricatti ai danni di Adriano e Francesco Coco.



Fabrizio Corona, proprio la settimana scorsa, aveva partecipato alla trasmissione di Canale 5 Verissimo, condotta da Silvia Toffanin, nel corso della quale aveva proprio parlato del momento delicato che stava attraversando. Per lui questa sentenza era importante e aveva anche specificato che con Trezeguet era tutto a posto. In effetti, l’avvocato dell’ex giocatore della Juventus ha spiegato che con Corona era stato trovato un accordo transattivo prima dell’udienza della Cassazione, con il quale Trezeguet si riteneva completamente risarcito e rinunciava a costituirsi parte civile nel terzo grado di giudizio. Non è stato però resa nota l’entità di questo accordo raggiunto tra Corona e Trezeguet.



Da ottobre, Corona stava scontando le condanne definitive tramite l’affidamento in prova ai servizi sociali, in seguito a una decisione del collegio del Tribunale di sorveglianza di Milano, che aveva accolto una richiesta dei legali dell’ex re dei paparazzi. Sul capo di Fabrizio Corona pende poi una condanna in appello a un anno e due mesi (una riduzione quindi rispetto alla sentenza di primo grado che era di un anno e otto mesi) per aver corrotto una guardia carceraria all’epoca della sua detenzione a San Vittore nel 2007.

Il favore del secondino gli servì per far entrare in carcere una macchina fotografica con cui Corona realizzò alcune foto all’interno della struttura, che vennero poi diffuse e pubblicate, facendogli guadagnare una cospicua somma. Staremo a vedere se questa condanna, vista l’entità, riaprirà le porte del carcere per Corona.