Giovanna Iurato, ex prefetto dell’Aquila, sotto accusa per una risata non giustificabile. Così la definiscono i pm di Napoli che indagano sulle persone coinvolte a vario titolo durante e dopo il terremoto che distrusse parte del capoluogo dell’Abruzzo. Il caso dell’ex prefetto in particolare fa riferimento a una telefonata tra il funzionario e il prefetto Francesco Gratteri risalente al 28 maggio 2010, telefonata intercettata. La Iurato era al suo primo giorno di incarico ufficiale all’Aquila e parlando al telefono si mise a ricordare come si era commosso falsamente davanti alle macerie e ai bambini rimasti orfani. A quel punto secondo quanto riportano gli inquirenti il prefetto si mise a ridere. Così negli atti si definisce l’episodio: “Una risata non giustificabile dalle circostanze e dagli eventi tragici di quelle ore, che avrebbero imposto al rappresentante del Governo di assumere comportamenti ben diversi e non certo (a proposito di cinismo) legati alla predisposizioni di condotte e strumenti atti a prevenire e/o scongiurare indagini in corso”. Ilegali dell’ex prefetto invece negano questa ricostruzione sottolineando come nei due anni di servizio nella città terremotata Giovanna Iurato abbia dato prova di attenzione, rispetto e abnegazione nei confronti dei cittadini colpiti dal terremoto. L’ex prefetto è coinvolta nell’inchiesta sugli appalti per la sicurezza ed è stata fatta destinataria di un provvedimento di interdizione dai pubblici uffici. In realtà leggendo la documentazione della telefonata a ridere è anche il prefetto Gratteri il quale sembra prenderai in giro per essere andata a posare una corona di fiori sull’edificio distrutto dal terremoto nella quale rimasero uccisi diversi studenti: “GRATTERI: Ti mettesti a piangere…sicuramente! IURATO: Mi misi a piangere. GRATTERI: Ovviamente, non avevo dubbi (ride). IURATO: Ed allora subito…subito…lì i giornali: »le lacrime del Prefetto«. GRATTERI: Non avevo dubbi (eh, eh ride). IURATO: Ehhhhhhh (scoppia a ridere) i giornali : le lacrime del Prefetto”.