Fabrizio Corona, latitante da venerdì scorso, dopo la condanna in Cassazione a cinque anni di reclusione per estorsione ai danni dell’ex giocatore David Trezeguet, si è costituito alle autorità portoghesi. L’ex re dei paparazzi era infatti riuscito a raggiungere il Portogallo, come avevano sospettato gli inquirenti che erano sulle sue tracce. Determinante, in questo senso, è stato il gps del sistema antifurto della vettura su cui Corona viaggiava in compagnia di un amico che era passato a prenderlo nella palestra dove era stato visto l’ultima volta. Con lui si sarebbe recato a casa di amici in Emilia Romagna. Poi, appresa la notizia della condanna, ha deciso di prendere la strada della Francia, evitando le autostrade. I due restano bloccati dalla neve e perdono quattro ore al confine. Quindi a Narbonne il suo complice torna in Italia con un treno, mentre Corona prosegue il suo viaggio verso la Spagna e quindi il Portogallo, fino a raggiungere degli amici a Cascais, vicino a Lisbona.
Forse intuendo di essere braccato, Corona ha quindi deciso di consegnarsi alle autorità e sul sito SocialChannel a lui legato è apparso un videomessaggio (che vi proponiamo alla pagina seguente), che in realtà raccoglie solo la voce di Corona, che in collegamento telefonico pronuncia questa frase: “Sono arrivato ora in Portogallo dopo quattro giorni di viaggio. Mi sto consegnando spontaneamente alle autorità portoghesi”. A quanto pare ha poi detto alle persone che lo hanno preso in consegna che temeva per la sua vita nelle carceri italiane e per questo ha deciso di fuggire e consegnarsi alle autorità del Portogallo. Tuttavia non sembrano esserci molte alternative al carcere. Con la sua fuga, infatti, Corona ha perso il beneficio dell’affidamento ai servizi sociali di cui godeva nonostante una precedente condanna. Ora rischia di trascorrere fino a otto anni in galera e sicuramente non avrà, almeno all’inizio, sconti o benefici di sorta. Oltre a lui rischiano comunque le persone che lo hanno aiutato nella sua fuga. Le autorità stanno infatti valutando la posizione di 5-6 persone che potrebbero essere accusate di favoreggiamento.