Oggi, 23 gennaio, la Chiesa Cattolica ricorda la beata Margherita Molli che nel corso della vita si distinse per la grande bontà d’animo, per la semplicità e per il dono della profezia, che le permise di predire alcuni avvenimenti storici successivi alla sua morte. Margherita nacque l’8 maggio 1442 nel castello di Russi, nei pressi della città di Ravenna, da una famiglia molto agiata. Purtroppo la vita di Margherita fu segnata fin da subito: dopo solo tre mesi dalla nascita venne colpita da una misteriosa malattia che le fece perdere la vista, rendendola cieca.
Ancora giovanissima, Margherita decise di consacrare la propria vita al Signore, dedicandosi a contemplazione e penitenze: dall’età di cinque anni iniziò a camminare sempre scalza e si cominciarono a intravvedere in lei i segni della santità. A causa della cecità, non le fu mai concesso di entrare in alcun ordine religioso, ma questo non fermò Margherita che seppe iniziare un percorso fatto di penitenza, preghiera e contemplazione all’interno della propria casa, che diventò il suo convento nel pieno rispetto delle regole degli ordini. Nonostante le grandi difficoltà fisiche dovute alla cecità, visse di privazioni e sacrifici, donò tutti i suoi beni ai poveri e visse dell’elemosina altrui, dormendo anche sulla nuda terra. Nonostante la sua vita appartata, da “monaca di casa”, divenne un punto di riferimento per tanti che accorrevano a lei per ricevere conforto e consigli per vivere una vita veramente cristiana.
Il Signore le donò la capacità di operare miracoli e di predire gli eventi, anche successivi alla sua morte, in particolare profetizzò la battaglia di Ravenna che ebbe luogo nel 1512, il Concilio di Trento che ebbe inizio nel 1545 e la battaglia di Lepanto del 1571. Intorno al 1485 si trasferì a Ravenna dove fu ospite nella casa di un suo carissimo devoto e dove continuò le tante opere di carità, a guidare tante persone, che ammiravano le sue virtù cristiane e a pregare per l’unità dei cristiani.
Prima di morire, per i tanti fedeli, fondò la Confraternita del Buon Gesù che divenne poi la Congregazione dei Preti del Buon Gesù.
Margherita morì il 23 gennaio 1505. Il suo corpo fu sepolto in una tomba che divenne presto meta di molti devoti, ma venne profanata dai francesi. Uno dei suoi devoti, con il consenso dei sacerdoti, recuperò il corpo e lo mise su un asino perché fosse il Signore a decidere dove avrebbe trovato nuova sepoltura. L’asino la riportò al suo paese di origine, Russi, dove rimase fino al 1650, anno in cui fu portato nella Chiesa del Buon Gesù a Ravenna.
Venne proclamata beata nel 1537, da papa Paolo III, insieme a Gentile Giusti che in vita era stata sua discepola e parente. Gli abitanti della zona la festeggiano l’ultima domenica del mese di gennaio con una festa popolare.