Trovato un borsone che era a bordo del volo scomparso lo scorso 4 gennaio e che trasportava Vittorio Missoni, la compagna Maurizia Castiglioni, con gli amici Elda Scalvenzi e Guido Foresti.  Forse una svolta nel caso: lo avrebbe trovato un turista tedesco sull’isola di Curaçao, nei Caraibi, già due settimane fa anche se la notizia è stata diffusa solo adesso. Il borsone, identificato come borsa da kitesurf, sarebbe vuoto ma sopra c’era una etichetta con nome e cognome italiano. Secondo le prime identificazioni, si trovava a bordo del velivolo scomparso, sembra fosse di un turista che non viaggiava su quel volo. Di fatto, quel giorno due erano i velivoli che dovevano portare turisti italiani all’aeroporto di Caracas. Il secondo era talmente pieno di bagagli che chiese al pilota del volo su cui erano i Missoni se poteva caricare i bagagli di un suo passeggero. Il borsone come dice l’etichetta apparteneva a tale Giorgio Neri che subito avverte le autorità quando il turistia tedesco riesce a mettersi in contatto con lui. Evidentemente il suo bagaglio è stato trasportato dalle correnti fino all’isola di proprietà del governo olandese. E’ il primo e finora unico indizio. Secondo gli inquirenti tale ritrovamento è la prova che il piccolo velivolo si sarebbe inabissato, ma mancano ancora tracce del velivolo stesso e dei corpi delle persone che vi viaggiavano. E’ ormai dal 4 gennaio scorso che non si hanno più notizie di Missoni e degli altri passeggeri: un caso comune a diversi altri, quello di piccoli velivoli adibiti al trasporto dei turisti dall’isola turistica all’aeroporto di Caracas. Spesso non si è trovato alcun relitto e neppure i corpi dei viaggiatori, scomparsi per sempre sembra in una fossa profondissima che si trova in quel tratto di mare. Le cause di tali incidenti vengono attribuiti allo scarso livello tecnico dei velivoli stessi: nel caso poi del velivolo che trasportava i Missoni e i loro amici sembra che il pilota non avesse neppure il patentino necessario per volare. A parte il borsone, tutte le notizie fino a oggi sulla scomparsa del velivolo sono quelle fornite da un radar militare: dopo quattro minuti circa dal decollo la traccia del volo scompare. Si vede un’ultima sterzata improvvisa verso ovest poi sembra che entri in un cumulo nembo.

 Secondo gli esperti avrebbe improvvisamente perso quota e sarebbe precipitato a picco nel mare, schiantandosi e scomparendo per sempre.