Carlos, figlio di Fabrizio Corona e della sua ex compagna Nina Moric, potrebbe non andare mai a trovare il padre in carcere. A dirlo è stata la stessa Moric che così vuole proteggere il figlioletto dai possibili traumi che le visite in carcere potrebbero procurargli. La donna sarebbe stata consigliata in questo da alcuni esperti di minori. Alla luce di questo e delle pesanti condanne che il fotografo ha subito, si apre il caso della paternità dello stesso Corona, che potrebbe diventare a rischio. Al proposito l’avvocato Lorenzo Puglisi Presidente di S.O.S. Stalking e fondatore di FamilyLegal interrogato ha spiegato che la prospettiva di garantire a Corona solo sei colloqui al mese di un’ora ciascuno con il figlio possa garantire il diritto alla genitorialità”. Se poi aggiungiamo che sono molto frequenti anche i trasferimenti dei detenuti in comuni lontani dalla residenza di origine possiamo tranquillamente renderci conto di quanto sia difficile per un genitore continuare a svolgere il proprio ruolo dal carcere”, ha detto ancora. C’è dunque un dibattito in corso sul caso: la legge 354/1975 tutela il diritto alla genitorialità ma il contesto carcerario secondo alcuni non aiuta a ottenere quanto la legge stessa si propone. Secondo l’avvocato Puglisi, “Quando una persona viene arrestata non può più decidere con chi coltivare i rapporti e gli affetti rimangono drammaticamente fuori da ogni possibilità di scelta. La solitudine, la lontananza, e quindi l’impossibilità di avere continui e regolari contatti con i propri cari sono spesso l’origine di un crollo psicofisico, di cui indirettamente risente tutta la famiglia, con la conseguenza di un’inevitabile frantumazione del rapporto emotivo-sentimentale con i figli”. Conclude l’esame della situazione, Puglisi, spiegando che ai sensi dell’art. 330 c.c. il Tribunale per i Minorenni può dichiarare la decadenza della patria potestà qualora il genitore violi o trascuri, con grave pregiudizio del figlio, i propri doveri parentali. 



Aggiunge anche che “La cattiva condotta, tuttavia, deve essere cosciente e volontaria, pertanto a fondamento di un’eventuale richiesta dell’ex moglie o di un PM non basterebbe la carcerazione del genitore, ma andrebbero provate tutte le condotte, ascrivibili al Corona, che abbiano cagionato un grave pregiudizio al piccolo Carlos o che abbiano evidenziato un totale disinteresse del padre nei confronti del figlio”.

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