Santa Genoveva Torres Morales, la santa che la Chiesa ricorda oggi 5 gennaio, deriva l’etimologia del suo nome da Genoveffa, nome di origine celtica. Il nome si compone di due termini, “genna” con significato di “razza” e “wefa o wifa” con significato di “moglie”, la traduzione completa potrebbe essere quindi “donna della tribù o della stirpe”. Esistono altre ipotesi che definiscono il nome come un composto tra i termini “gen” con significato di “gota o guancia” e “gewlf” che significa “bianco”, la traduzione completa potrebbe quindi essere “dalle gote bianche”.
Conosciuta come la fondatrice dell’ordine religioso delle “Figlie del Sacro cuore di Gesù e dei Santi Angeli”, Santa Genoveva Torres Morales nacque in Spagna ad Almenara nella provincia di Castellon il 3 gennaio del 1870. La famiglia d’origine, composta da ben sei figli, conobbe presto il dolore provocato dalla morte. Il padre morì quando Genoveva aveva solo un anno di vita e la stessa sorte toccò a quattro dei fratelli che morirono nell’arco di pochi anni di distanza l’uno dall’altro. Cresciuta dalla madre, a sei anni venne inviata a frequentare le scuole del paese dove imparò a leggere e a scrivere. Purtroppo il destino riservò ancora tanto dolore alla piccola Genoveva che all’età di otto anni rimase orfana anche di madre. Dovette abbandonare la scuola e diventare la donna di casa, mentre Josè l’unico fratello rimasto in vita le fece da padre. A dieci anni rimase affascinata dalla lettura di alcuni libri religiosi, che divennero poi suoi unici compagni di vita. A tredici anni Genoveva aveva già vissuto una vita piene di sofferenze e dolori, con una salute già precaria dovette affrontar amputazione di una gamba per un tumore ad un ginocchio. L’operazione non venne eseguita in maniera perfetta e la ragazza dovette rassegnarsi ad utilizzare le stampelle per ogni suo movimento. Nel 1886, il fratello rimasto vedovo, convolò a nuove nozze. La nuova cognata, senza cuore, decise di mandar via la ragazza da casa. Fortunatamente Genoveva venne accolta dalle suore Carmelitane della Carità di Valenza. Passarono nove anni, la Santa senti la chiamata di Dio, chiese quindi di entrare a far parte dell’ordine religioso che l’aveva accolta e sorretta per tutti quegli anni. Purtroppo per colpa della sua menomazione fisica la sua domanda non venne accolta, neanche in altri ordini religiosi. Demoralizzata nello spirito si ritirò presso il suo paese natio. Accompagnata da Isabel Futter e Amparo Ribes, Genoveva il 2 febbraio 1911 decise di fondare a Valenza la Congregazione delle Sorelle del Sacro Cuore di Gesù e dei Santi Angeli. La Santa venne nominata Direttrice della Casa, dove venivano accolte e curate donne costrette alla solitudine ed abbandonate dalle loro famiglie. Sull’esempio di quella prima casa, ne vennero poi fondate delle altre, a Saragozza ed in altre città della Spagna. Nel 1954, dopo anni di fervido lavoro Suor Genoveva ormai quasi completamente sorda abbandono il suo ruolo di Madre Generale. Il 5 gennaio 1956, alla veneranda età di ottantasei anni abbandonò le sue spoglie terrene. Morì così l’«?Angelo della Solitudine?», soprannome con il quale veniva chiamata da tutti coloro le avevano voluto bene in vita.