L’11 di ottobre per il calendario della Santa Romana Chiesa si commemora Sant’Alessandro Sauli, vescovo vissuto nel XVI secolo. Alessandro nacque il 15 febbraio 1534 nei pressi di Milano ma le sue origini sono liguri in quanto sia sua madre Tommasina Spinola che suo padre Domenico Sauli, ebbero i natali nella città di Genova. La sua era una famiglia molto benestante da un punto di vista economico anche perché era una famiglia nobile piuttosto vicina all’Imperatore Carlo V che di fatti prese sotto la sua ala protettrice un giovanissimo Alessandro nel ruolo di paggio. Tuttavia la sua aspirazione era ben diversa da quella di diventare un nobile al seguito dell’imperatore o un soldato. Non appena compiuti i diciassette anni di età, decise di intraprendere il cammino religioso per il quale aveva sempre mostrato un particolare interesse. Con il consenso della propria famiglia entrò a far parte dell’ordine religioso dei Barnabiti chiamati anche Chierici regolari di San Paolo. Segui un percorso formativo con tanto di studi di teologia compiuti nei pressi della città di Pavia che lo portarono il 24 marzo 1556 all’età di 22 anni a essere ordinato sacerdote. Negli anni seguenti fu chiamato a svolgere le proprie funzioni di sacerdote presso una parrocchia di Milano mentre nella città di Pavia, svolse il ruolo di professore insegnando filosofia e teologia. A Milano si fece particolarmente apprezzare per le sue grande doti di predicatore e per essere un uomo giusto, tant’è che entrò nelle grazie del Cardinale Carlo Borromeo e del futuro Papa Gregorio XV che decisero di sceglierlo come loro personale confessore. Proprio con il Cardinale Borromeo ebbe modo di collaborare in maniera costante e precisa su alcune riforme per la diocesi e per la cui visione avevano diverse idee in comune. Grazie al suo impegno continuo divenne in un primo momento Superiore Generale dell’ordine di cui faceva parte per poi essere nominato da Papa Pio V, vescovo della diocesi di Aleria, in Corsica. Grande è stato il suo contributo non solo da un punto di vista spirituale ma anche sotto il profilo teologico tant’è che si prese cura di alcuni documenti che furono inseriti nel merito del Concilio di Trento e che nello specifico riguardavano la disciplina della classe del clero e l’importanza di avere di un gruppo di persone che potessero insegnare a quanta più gente possibile i dettami del Catechismo.
Gran parte della vita da vescovo di Alessandro si svolse all’interno del territorio della Corsica e soltanto nel 1591 fece ritorno nella sua Pavia, dove si occupò della guida pastorale per circa un anno fino a quando l’11 ottobre 1593 si spense all’età di 59 anni. Il processo di canonizzazione di San Alessandro Sauli lo vide diventare beato il 23 aprile 1741 con la cerimonia che venne presenziata da Papa Benedetto XIV per diventare santo l’11 dicembre 1904 da Papa Pio X. San Alessandro Sauli è il patrono del piccolo centro abitato di Calosso, posto nell’attuale provincia di Asti anche perché fu il luogo nel quale, improvvisamente si spense nel corso di una vista pastorale.