La Fraternità sacerdotale San Pio X è nata nel 1970 per mano del vescovo francese Marcel Lefebvre, contro lo spirito del Concilio Vaticano II, indetto da Papa Giovanni XXIII. La rottura tra Chiesa di Roma e seguaci di Lefebvre è cominciata venticinque anni fa, nel 1988, quando quest’ultimo consacrò illegalmente quattro vescovi. Scattò così, inevitabile, la scomunica “Ipso facto”. Nel 2009, l’allora Pontefice Benedetto XVI, procedette alla remissione della scomunica, non senza sollevare critiche, anzi. Fu sommerso da aspre polemiche, soprattutto in seguito a un’intervista negazionista del lefebvriano Richard Williamson che negò appunto l’esistenza delle camere a gas e sostenne che gli ebrei sterminati furono circa trecentomila e non certo sei milioni. L’auspicio di Benedetto XVI per cui la remissione della scomunica portasse «al più presto alla completa riconciliazione e alla piena comunione» è stato però disatteso. Ora, un affronto (al mondo ebraico) che avrà certamente le sue conseguenze nei già turbolenti rapporti: la celebrazione, ad Albano Laziale, dei funerali di Erich Priebke in un tempio dei seguaci del vescovo e l’intenzione di un altro sacerdote lefebvriano di celebrare a Treviso una messa in suffragio, accompagnata da una intervista provocatoria. “Antisemiti” l’accusa che cade da ogni direzione. Affidano al loro sito la risposta agli attacchi: “È una grande casa, ideale per la predicazione degli esercizi di Sant’Ignazio e le riunioni sacerdotali. Essa accoglie spesso pellegrini da tutto il mondo che vengono visitare la Città eterna”, riferendosi alla struttura di Albano.
Ma in breve, chi sono questi lefebvriani? I fedeli della Fraternità vogliono conservare la messa tridentina in latino e si oppongono all’ecumenismo e al dialogo interreligioso. Il tentativo però di arrivare a una piena comunione con la Chiesa di Roma non è mai venuto meno, ma è presumibilmente fallito stando a quanto accaduto quest’oggi, per non contare le durissime dichiarazioni di Bernard Fellay, superiore della Fraternità, su Papa Francesco: “Abbiamo davanti a noi un vero modernista…”. Tornando all’elocausto, Bergoglio è stato chiarissimo in merito ricevendo, venerdì scorso, la comunità ebraica di Roma: “E’ contradditorio che un cristiano sia antisemita. Le sue radici sono un po’ ebree”.