La Germania ribadisce il suo no a ogni ipotesi di prendere in consegna il corpo di Erik Priebke, l’ex ufficiale delle SS morto pochi giorni fa. Un caso che sembra non trovare soluzioni. Berlino infatti è stata perentoria: la sua sepoltura è un problema dell’Italia. Nelle ultime ore il sindaco di Roma aveva detto che c’erano colloqui in corso tra il governo tedesco e il prefetto di Roma e anche l’ambasciata tedesca in Italia. Ma dall’ambasciata è arrivata una smentita: le autorità italiane non avrebbero presentato alcuna richiesta ufficiale, dicono. A chiudere ogni ipotesi è arrivata la dichiarazione del ministro degli esteri tedesco Schaefer: “Non c’è una responsabilità o un ruolo del governo federale tedesco in questa vicenda, contatti informali sì ma non dipende da noi trovare una soluzione” aggiungendo che la cura dei morti spetta allo Stato dove la persona in questione è morta. Da parte sua il prefetto di Roma dice che non può decidere lui la sepoltura o la cremazione di una salma, dopo che nelle ultime ore l’avvocato di Priebke, Paolo Giachini, ha rimesso alla famiglia il suo mandato. Il prefetto risponde anche alle critiche ricevute ieri nella convulsa giornata die funerali dopo che ha concesso il permesso di tenere i funerali dell’ufficiale nazista ad Albano Laziale: “Mi trovavo di fronte a una salma e alla legittima richiesta di una famiglia di una cerimonia religiosa. Che ho autorizzato in una struttura che ha dato la sua disponibilità, e in forma strettamente privata. Potevo forse negare una benedizione cristiana? I morti sono tutti uguali, quali che siano i crimini efferati di cui si sono macchiati da vivi” ha detto.