Enrico Letta lo aveva annunciato in conferenza stampa il giorno della visita a Lampedusa del presidente della Commissione europea, Manuel Barroso, e del commissario Ue degli Affari Interni Cecilia Malmstrom. Per le vittime del tragico naufragio, avvenuto giovedì 3 ottobre davanti alle coste dell’isola, il premier aveva promesso i funerali di Stato. Passate due settimane, sembra proprio che non sarà così: non si terranno né quelli di Stato né quelli “di paese”, come aveva inizialmente proposto il sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, ma i corpi verranno tumulati il prima possibile in tombe messe a disposizione nei vari comuni siciliani “per ragioni sanitarie”, come ha fatto sapere il Segretario generale della Farnesina, Michele Valensise. “Se avessimo saputo che non si sarebbero mai celebrati gli annunciati funerali di Stato per le vittime del naufragio di Lampedusa, prima di fare partire le salme dall’isola avremmo celebrato noi un funerale – ha commentato il primo cittadino di Lampedusa -. Una cerimonia funebre per dare l’ultimo saluto alle povere vittime. Un funerale di paese, come quelli che facciamo a Lampedusa. E’ ingiusto seppellire i profughi senza un funerale”. Dicendosi “dispiaciuta” per questo tipo di tumulazione, Giusi Nicolini spiega che probabilmente “è mancata una cabina di regia. Nonostante i funerali fossero stati annunciati dal premier Letta proprio qui a Lampedusa, quando è venuto con Barroso e Alfano, non siamo più riusciti a sapere nulla”.



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