Il 18 ottobre si festeggia San Luca Evangelista. Luca nacque ad Antiochia, città dell’Asia minore, che fu sede di una delle più antiche comunità cristiane, nei primi anni del I secolo. Fu educato secondo la cultura pagana ed esercitò la professione di medico. In seguito, conobbe Paolo di Tarso e si convertì al cristianesimo, divenendo discepolo degli apostoli. Strinse un forte rapporto di amicizia e collaborazione con san Paolo, che lo chiama, nella Lettera ai Colossesi, “caro medico” e che lo considerò sempre un fidato compagno. Luca accompagnò san Paolo in alcuni dei suoi viaggi, finalizzati all’evangelizzazione delle genti pagane. In particolare, lo seguì a Filippi, Gerusalemme e Roma. In questi anni conobbe anche san Giacomo il Minore, capo della Chiesa di Gerusalemme, san Pietro, san Barnaba e, probabilmente, san Marco. Si sa pochissimo della sua esistenza dopo la morte di san Paolo, avvenuta, secondo la tradizione, nel 67 per decapitazione, vittima delle persecuzioni inflitte ai cristiani dall’imperatore Nerone. Secondo alcuni, morì, all’età di 84 anni, a Tebe, in Beozia; secondo altri si spense in Bitinia, regione dell’attuale Turchia.San Luca è l’autore di uno dei quattro vangeli canonici, scritto probabilmente intorno all’80 e dedicato al cristiano Teòfilo; inoltre, è ritenuto dagli studiosi l’autore degli Atti degli apostoli. Il Vangelo di Luca è suddiviso in 24 capitoli e racconta le vicende dalla nascita e infanzia di Gesù alla sua crocifissione, passando per gli anni della sua predicazione e dei suoi prodigi. Grande attenzione è riservata rispetto agli altri evangelisti all’infanzia di Gesù e alle figure degli oppressi ed emarginati. Il testo testimonia la raffinata cultura dell’autore, che, oltre alle conoscenze medico-scientifiche, possedeva una perfetta padronanza del greco e degli autori classici. Le vicende vengono narrate, visto che Luca non conobbe mai Gesù, alla luce delle testimonianze dei discepoli e di altre persone che vissero ai tempi del Salvatore e tenendo conto degli altri vangeli.Varie località ritengono di possedere i resti e le reliquie del santo e, soprattutto, in esse ha avuto grande importanza il suo culto. Secondo alcune fonti, le sue ossa, dopo la morte, vennero portate e sepolte a Costantinopoli, nella basilica dei Santi Apostoli. In base a un’altra tradizione, le sue spoglie sarebbero giunte a Padova, per sottrarle alla distruzione degli iconoclasti, e si troverebbero nella basilica di Santa Giustina, dove vennero erette, nel XIV secolo, una cappella ed un’arca in onore del santo.
La sua testa sarebbe custodita nella cattedrale di san Vito a Praga, mentre la costola di san Luca si troverebbe nella chiesa greco-ortodossa di Tebe. Considerato il protettore dei medici e degli artisti, il santo è rappresentato con il simbolo del bue o toro alato e con gli arnesi da pittore: il toro si riferisce al sacerdote Zaccaria, padre di Giovanni Battista, che è il primo personaggio del suo vangelo e, in quanto sacerdote, sacrificava quell’animale; mentre gli strumenti per dipingere si riferiscono alla passione del santo per la pittura. In Italia san Luca l’evangelista è patrono di Motta d’Affermo (provincia di Messina), Praiano (provincia di Salerno) e San Luca (provincia di Reggio Calabria).