Il 2 ottobre è il giorno che la Chiesa Cattolica ha scelto per celebrare i Santi Angeli Custodi. Questa ricorrenza si festeggia in questo data dal 1670 per volere di Papa Clemente X, mentre per la Chiesa Ortodossa la data fissata è l’11 gennaio. Nella tradizione della Chiesa Cristiana esiste una vera e propria scienza detta angelologia, e il loro studio ha interessato tantissimi importanti teologi e i più grandi Padri della Chiesa (da Sant’Agostino a Sant’Ambrogio, da San Giovanni Crisostono a San Gregorio Magno, solo per citarne alcuni). Gli Angeli, secondo tutte le considerazioni teologiche, sono esseri solamente spirituali provvisti di facoltà fondamentali come l’intelligenza e la volontà. E proprio per queste qualità svolgono una funzione molto bella e importante: quella di stare accanto all’uomo durante la sua vita terrena, di aiutarlo nei momenti di difficoltà e di guidarlo verso Dio. Nel pensiero cattolico l’uomo, quindi, è aiutato a compiere il suo percorso esistenziale dal suo Angelo Custode che lo accompagna e lo protegge sempre. Molti Santi, infatti, hanno avuto un legame molto forte e intenso con il loro Angelo Custode, tanto da poter comunicare con lui, tra questi ricordiamo: San Francesco d’Assisi, San Pietro, Santa Francesca Romana, San Pio da Pietralcina e tanti altri. La fede nei Santi Angeli Custodi si insegna anche nel Catechismo della Chiesa Cattolica dove è ribadita in un articolo ben preciso e queste figure vengono invocate e pregate con la tradizionale preghiera dell’Angelo di Dio. Nell’Antico Testamento, inoltre, gli Angeli sono indicati anche come una milizia celeste divisa in nove differenti gerarchie: Cherubini, Serafini, Troni, Dominazioni, Potestà, Virtù celesti, Principati, Arcangeli, Angeli. Sono delle figure intermedie tra Dio e l’uomo ma anche dei messaggeri, infatti il loro nome deriva dalla parola greca “anghelos” che significa, appunto, messaggero.
Potendo esercitare la facoltà del libero arbitrio, però, molti Angeli abusarono della propria libertà e, cadendo in peccato, diventarono cattivi, come stabilì il Concilio Lateranense IV che definì questa una verità di fede. Come afferma San Tommaso D’Aquino, si trattò di un peccato di orgoglio (non potendo commetterne altri, come l’odio o la disperazione, che sono invece strettamente legati alla passione della carne e non allo spirito). Non riconobbero la supremazia e superiorità di Dio ma vollero essere simili a lui e per questo disobbedirono provando invidia per la sua perfezione. La tradizione della Chiesa Cristiana dà il nome di Lucifero al primo angelo ribelle che, essendo il più bello e splendente tra tutti, si appose a Dio commettendo il più grande peccato di superbia e portando dalla sua parte molti altri angeli.
Contro di loro si schierarono tanti angeli capeggiati da Michele e, in una sorta di primordiale e grande battaglia tra il bene ed il male, l’esercito celeste sconfisse Lucifero e i suoi compagni che furono precipitati dal cielo. E, così, l’Angelo che, orgoglioso della sua potenza e della sua bellezza, tentò di sfidare Dio diventò il capo dei diavoli all’inferno e simbolo della superbia e dell’orgoglio più sfrenati. Da Angelo prediletto, quindi, a nemico di Dio. Gli Angeli sono citati sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento in episodi anche di grande significato per la storia della cristianità e questo ci fa comprendere la loro importanza. Per concludere vogliamo ricordare che il 2 ottobre, e probabilmente non è un caso, viene celebrata in Italia anche la Festa dei Nonni, grazie ad una legge introdotta nel 2005, che ricorda il ruolo insostituibile che questi svolgono nella famiglia e nella società. Anche loro, quindi, sono un po’ angeli custodi.