Il giorno 22 ottobre ricorre secondo quanto riportato dal calendario di Santa Romana Chiesa, la memoria di San Donato di Fiesole, un timorato uomo di Dio che nel corso dell’VIII secolo ha seguito con tanta umiltà e fede la parola del Signore nelle vesti di vescovo. Si tratta di un personaggio che ha dedicato parte della propria vita nella missione di evangelizzazione in particolare dell’odierno territorio corrispondente all’Irlanda ed alla Scozia anche se gran parte della propria opera l’ha effettuata a Fiesole, ricoprendo per quasi cinquant’anni il ruolo di vescovo. Sulla sua nascita si sa davvero molto poco ed ossia non si conosce la data e neppure la famiglia di origine. L’unica cosa certa è che San Donato è nato nella terra irlandese dalla quale intorno al 816 partì per un pellegrinaggio verso la città di Roma che già all’epoca aveva assunto un ruolo di primaria importanza per quanto concerne il cristianesimo e si trovò ad avere un forte contatto con il mondo cattolico. Nello specifico si fermò a vivere per qualche tempo presso la cittadina di Fiesole, alle porte di Firenze che incontrò lungo il suo cammino. L’incontro e l’impatto che ebbe Donato con la città di Fiesole non fu certamente dei migliori, visto che la cittadina aveva da pochi giorni subito un pesane saccheggio da parte di una popolazione normanna che aveva di fatto messo in grande difficoltà la gente del luogo, portando in particolare morte e distruzione. Mosso da grande spirito caritatevole, Donato decise di restare a Fiesole per offrire agli abitanti del luogo tutto il proprio contributo morale e pratico. Il suo fu un rapporto davvero straordinario con la gente tant’è che nel 829 per acclamazione, fu eletto come vescovo della città. Un ruolo che come detto, lo vide in attività per ben 47 anni durante i quali si fece apprezzare ulteriormente anche per quanto concerne le questioni che maggiormente entrano nel concreto ed in particolare riuscì ad ottenere gli aiuti necessari per ricostruire la cittadina che portava ancora molto ben visibili, i segni della devastazione causata dall’attacco dei Normanni . Dunque le sua capacità furono apprezzabili anche sotto il profilo politico come del resto dimostra il fatto che con grande difficoltà, in seguito all’annessione della contea di Fiesole a quella di Firenze e conseguente perdita da un punto di vista finanziario e politico dell’autonomia, nell’ambito clericale riuscì a conservare il vescovato. Ugualmente fece in modo che a Fiesole venne annessa la contea di Turicchi, per una sorta di compensazione per quanto accaduto. 



Nel suo cuore c’era sempre e comunque la propria amata Irlanda tant’è che fondò sul territorio di Piacenza, una chiesa dedicata ai pellegrini irlandesi che solevano transitarvi magari per recarsi nella città di Roma oppure andare altre direzione che portassero a luoghi santi. Anche per quanto riguarda la data della sua morte c’è una evidente incertezza come del resto lo dimostri il fatto che gli storici la facciano ricadere nell’ambito delle varie teorie, tra l’874 ed l’877. Come detto in precedenza il giorno scelto per la sua commemorazione è il 22 ottobre e il suo corpo risulta essere conservato presso il Duomo di Fiesole.

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