Questa sera si festeggerà ancora una volta la notte di Halloween. L’industria mediatica che ruota attorno a questo evento ha portato milioni di ragazzi e bambini ad organizzarsi con i propri amici e amichetti per evadere dalla realtà in una notte dedicata alla banalizzazione del diabolico. La zucca intagliata col lumino tornerà alla ribalta per l’appuntamento annuale della notte del 31 ottobre per illuminare le strade e le case di chi ha deciso di festeggiare. “Non si tratta solamente di una festa pagana, ma anche del capodanno satanico”, avverte l’esperto David Murgia, il conduttore del programma Vade Retro in onda su TV2000 il giovedì sera in prima serata. Quanto influisce la copertura mediatica di Halloween sugli atteggiamenti devianti degli adepti del satanismo e qual è il rapporto di questa festa pagana con la celebrazione cristiana dei morti? Dinanzi a questi interrogativi Murgia ha portato esempi e punti di vista interessanti da tenere in considerazione.
Qual è il suo giudizio personale su Halloween?
Penso che sia un’occasione per far girare molti soldi. Sembra quasi che il nostro paese sia portato a festeggiarla, è d’importazione straniera e non ci appartiene. Mi fa senso, mi da personalmente fastidio che alcune bambine siano vestite da “streghe” o definite tali solo per festeggiare. È una cosa seria e non ci si dovrebbe scherzare.
Durante la notte a cavallo tra 31 ottobre e 1° novembre ci sono più persone dedite a evocare il maligno in qualche modo?
Sì, è un fatto reale. Nella puntata di questa sera riporterò un frammento di un’intervista di una satanista pentita, una ragazza uscita dal satanismo, la quale racconta che il suo “battesimo” è avvenuto proprio la notte di Halloween. Quando i vescovi della Chiesa cattolica affermano che non si tratta solo di una festa pagana, ma anche del capodanno satanico, non bisogna sottovalutarli, e la testimonianza di questa ragazza ne è la prova. Il fatto sussiste.
Quanto contribuiscono i media alla diffusione d’immagini macabre?
Moltissimo. I media cercano sempre notizie che possano incuriosire e così tra le persone si crea una sorta di fanatismo.
Può parlarci di alcuni casi che le sono capitati sotto mano?
C’è un paese in Italia, non voglio farne il nome, che aspetta con ansia Halloween e tutto l’anno lavora per questa festa. Sto parlando di una manifestazione che si chiama “Miss Strega”, la cosa assurda è che gareggiano anche bambini. Porto un altro esempio dagli Stati Uniti, Oklaoma City: l’anno scorso una famiglia ha costruito un fantoccio mettendolo ai piedi di una saracinesca di un garage per farlo sembrare decapitato. I vicini hanno subito chiamato la polizia e presto hanno capito che si trattava di uno scherzo.
Festeggiare Halloween può esser visto come una mancanza di rispetto per la religione cristiana?
Io penso che sia peggio di una mancanza di rispetto: è un voler esorcizzare e banalizzare la morte. Sarebbe come dire: “La morte non ci fa paura perché dopo la vita c’è il nulla”.
Quanto è diffuso il fenomeno del satanismo?
Moltissimo. Molto più di quello che si crede. Il satanismo ha moltissime sfumature delle quali è difficile accorgersi, poi quando i casi vengono fuori si capisce che l’evocazione del diabolico c’entra più di quello che si crede: pensiamo al mostro di Firenze, alle bestie di satana, al professore di Saluzzo. Comunque è difficile dare una stima poiché ci sono varie forme del fenomeno e gli adepti tendono a mimetizzarsi tra la gente normale.