Papa Francesco ha celebrato la Santa Messa di questa mattina nella Basilica di San Pietro, presso l’altare dove è custodita la tomba del Beato Giovanni Paolo II, ricordando così il 68esimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Karol Wojtyla. Durante l’omelia, il Pontefice ha commentato le letture del giorno, cioè la lettera di San Paolo ai Romani e un passo del Vangelo di San Luca: “Il Signore gli aveva cambiato la vita”, ha detto Jorge Bergoglio parlando di San Paolo, e ora “questo amore del Signore” è il centro della sua vita. “Nelle persecuzioni, nelle malattie, nei tradimenti, ma, tutto quello che lui ha vissuto, tutte queste cose che gli sono accadute nella sua vita, niente di questo ha potuto allontanarlo dall’amore di Cristo”. E senza l’amore di Cristo, ha aggiunto il Santo Padre, “senza vivere di questo amore, riconoscerlo, nutrirci di quell’amore, non si può essere cristiano: il cristiano, quello che si sente guardato dal Signore, con quello sguardo tanto bello, amato dal Signore e amato sino alla fine”. L’altra cosa che colpisce il Papa è “questa tristezza di Gesù, quando guarda Gerusalemme”: “Non ha capito la tenerezza di Dio, con quell’immagine tanto bella, che dice Gesù. Non capire l’amore di Dio: il contrario di quello che sentiva Paolo. Ma sì, Dio mi ama, Dio ci ama, ma è una cosa astratta, è una cosa che non mi tocca il cuore ed io mi arrangio nella vita come posso. Non c’è fedeltà lì. E il pianto del cuore di Gesù verso Gerusalemme è questo: ‘Gerusalemme, tu non sei fedele; tu non ti sei lasciata amare; e tu ti sei affidata a tanti idoli, che ti promettevano tutto, ti dicevano di darti tutto, poi ti hanno abbandonata’”. Insomma, conclude Papa Francesco, “guardiamo la fedeltà di Paolo e l’infedeltà di Gerusalemme e al centro guardiamo Gesù, il suo cuore, che ci ama tanto. Che possiamo farcene? La domanda: io somiglio più a Paolo o a Gerusalemme? Il mio amore a Dio è tanto forte come quello di Paolo o il mio cuore è un cuore tiepido come quello di Gerusalemme? Il Signore, per intercessione del Beato Giovanni Paolo II, ci aiuti a rispondere a questa domanda. Così sia!”.



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