Il 7 ottobre si festeggia Sant’Augusto di S. Sinforiano. Nato in Francia nel VI secolo il Santo visse quasi tutta la sua vita presso la città di Bourges. Paralitico sin dalla nascita ebbe un’infanzia decisamente difficile. Per potersi muovere era obbligato a trascinarsi sui gomiti e sulle braccia. Nonostante tutto il Santo non perse mai la fede, anzi era sempre di buon esempio per gli altri parrocchiani. Sostenuto e aiutato nel corso degli anni da tutti i fedeli che lo conoscevano riuscì a portare a compimento un suo grande sogno, la realizzazione di un eremo dedicato alla santa figura del Vescovo Martino. Un’impresa decisamente impensabile e impossibile per un povero storpio, ma non per San Augusto che sorretto da un incrollabile fede non smise mai di crederci.Quando finalmente l’eremo fu pronto il Santo fece trasferire all’interno delle sue mura alcune delle più importanti e famose reliquie di San Martino.



Leggenda vuole che alla vista delle sante reliquie il Santo riacquistò l’uso di braccia e gambe. Miracolato dalla grazia divina Sant’Augusto non cambiò assolutamente il suo modo di vivere, anzi la sua fede crebbe ancor di più, portandolo poi a decidere di ritirarsi definitivamente in preghiera e penitenza. Venne nominato Abate del monastero. Lì continuò la sua vita di preghiera sostenuto nella fede dai suoi confratelli penitenti.Durante una meditazione fu scelto da Dio per una visione in cui veniva rivelato il luogo di sepoltura di San Orsino. Morì alcuni anni dopo già in odore di santità, verso l’anno 560 per cause mai accertate.



L’intercessione di San Augusto di S. Sinforiano viene ancora oggi richiesta a protezione delle malattie delle ossa. 

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