Marta e il profeta Giona. Sono queste le figure del Nuovo e dell’Antico Testamento che Papa Francesco ha descritto durante l’omelia di questa mattina alla Casa Santa Marta. In particolare, il Santo Padre ha preso spunto dalla scena del Vangelo in cui Gesù, davanti alle richieste di Marta affnchè la sorella non rimanga ferma ad ascoltarlo, afferma che “Maria ha scelto la parte migliore”. Questa parte migliore, ha detto oggi Papa Francesco, è “quella della preghiera, quella della contemplazione di Gesù”. Maria, infatti, “ascoltava il Signore e pregava col suo cuore”, ma non si tratta di una “preghiera di parole, come i pappagalli”, ma una preghiera con “il cuore: guardare il Signore, ascoltare il Signore, chiedere al Signore”. Noi sappiamo, ha aggiunto il Pontefice, “che la preghiera fa dei miracoli”. Quando non preghiamo, “quello che facciamo è chiudere la porta al Signore”, ha detto il Papa. E non pregare è questo: “Chiudere la porta al Signore, perché Lui non possa fare nulla. Invece, la preghiera, davanti a un problema, a una situazione difficile, a una calamità è aprire la porta al Signore perché venga”. Perché “Lui rifà le cose, Lui sa arrangiare le cose, risistemare le cose”, ha concluso Jorge Bergoglio: “Pregare è questo: aprire la porta al Signore, perché possa fare qualcosa. Ma se noi chiudiamo la porta, il Signore non può far nulla. Pensiamo a questa Maria che ha scelto la parte migliore e ci fa vedere la strada, come si apre la porta al Signore”.



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