Sembrava una svolta, una delle tantissime in realtà del caso relativo all’omicidio di Yara Gambirasio, tutte regolarmente terminate con un nulla di fatto. E anche questa volta così è stata. Per un attimo si era infatti pensato a una possibile colpevolezza da parte di Andrea Pizzocolo, l’assassino della giovane romena, massacrata al fine di essere ripresa e inserita in un filmino a pagamento per maniaci sessuali. Qualche coincidenza aveva fatto pensare a un possibile collegamento: Pizzocolo aveva già ucciso in quel modo e si occupava di commercio di filmini dai contenuti violenti e omicidi. Gli inquirenti sospettano che il personaggio abbia ucciso almeno dieci donne. Invece gli esami del dna eseguiti comparando il suo dna con quello ritrovato sugli slip di Yara non hanno dato i risultati sperati. Un altro dei 18mila dna esaminati senza ottenere alcun risultato. 



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