Papa Francesco, nonostante avesse già incontrato Giorgio Napolitano alcune volte, ha compiuto stamane la sua prima visita al Quirinale. Il papa si è recato al palazzo del presidente della Repubblica senza la scorta dei corazzieri a cavallo, ma a bordo di una semplice berlina che è passata inosservata alla maggioranza dei romani. I due hanno effettuato il consueto scambio di doni: il papa ha regalato due bronzi del maestro Guido Veroi, uno che raffigura San Martino mentre dona il suo mantello al povero, e l’altro di un angelo che avvicina tra loro due emisferi della Terra sconfiggendo un drago. Napolitano ha invece regalato una incisione all’acquaforte del 1773, opera di Giovanni Battista Piranesi. Bergoglio ha poi salutato i dipendenti del palazzo e i loro figli dicendo loro: “Non perdetevi d’animo di fronte alle difficoltà, ma sostenetevi gli uni con gli altri. Io pregherò per voi, ma vi chiedo di pregare per me perché ne ho bisogno” augurando loro di vivere sempre in armonia con le loro famiglie. Nei loro discorsi ufficiali Napolitano ha citato la distanza della politica italiana dalla gente, la piaga della corruzione i meschini particolarismi che la segnano. Il capo dello Stato ha detto come oggi le nostre istituzioni siano “immerse in una faticosa quotidianità, dominata dalla tumultuosa pressione e dalla gravità dei problemi del Paese e stravolta da esasperazioni di parte in un clima avvelenato e destabilizzante”. Ha citato Papa Francesco come esempio per la classe politica italiana: da lui prendere l’impegno che mette nella sua missione: “Per la classe dirigente italiana è tempo di levare più in alto lo sguardo, di riguadagnare lungimiranza facendo nascere anche da questa straordinaria e così elevata occasione d’incontro, un impegno comparabile a quello di cui Santità Francesco ci sta dando l’esempio”. Il Papa ha parlato di crisi, disoccupazione e famiglia: “In Italia la famiglia ha bisogno della stabilità e riconoscibilità dei legami reciproci, per dispiegare pienamente il suo insostituibile compito e realizzare la sua missione’. La famiglia mette a disposizione della società le sue energie, chiede di essere apprezzata, valorizzata e tutelata”.