Già coinvolto e messo sotto indagine per il caso Ilva di Taranto, il governatore della Puglia Nichi Vendola finisce intercettato in una telefonata risalente a tre anni fa e non ci fa esattamente una bella figura. Il leader di Sel è al telefono con Girolamo Archinà, pezzo grosso dell’azienda pugliese e da molti considerato uno di coloro che ha sempre cercato di nascondere le colpe dell’Ilva, il suo inquinamento dannoso cioè. Questa intercettazione insieme a una mail è stata sequestrata dalla magistratura ai fini dell’inchiesta che vede Vendola accusato di ave fratto pressioni sull’Arpa per favorire l’azienda tarantina. Lo si sente discutere con Archinà, dire di chiamare Riva (proprietario dell’Ilva ndr) e tranquillizzarlo: lui, Vendola, non l’ha abbandonato: “Archinà state tranquillo, non è che mi sono scordato. Volevo dirglielo perché poteva chiamare Riva e dirgli che il presidente non si è defilato (…) Però lei lo sa, io ho fatto veramente le battaglie e in difesa della vita e della salute”. I due poi vanno avanti a commentare una conferenza stampa, ridendosela del gesto di Archinà che aveva tolto il microfono a un giornalista che chiedeva a Emilio Riva dei morti per tumore a Taranto.