Due giorni dopo il ciclone che si è abbattuto sull’isola sarda, si riesce a fare un bilancio ormai quasi definitivo della furia distruttrice: i morti accertati sono sedici, ieri si parlava di diciotto, ma c’è ancora un disperso, un pastore delle campagne nel nuorese di cui non si ha ancora notizia. Gli sfollati dalle loro abitazioni sono circa 2700 alloggiati in alberghi e altre strutture provvisorie. Sono numeri confermati dal ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. A Olbia i maggiori danni e il maggior numero di morti, tredici. Nel dettaglio, tre sono morti sotto il crollo di un terrapieno tra Olbia e Tempio: Bruno Fiore, 68 anni, la moglie Sebastiana Brundu, di 61 e la consuocera Maria Loriga, di 54. Una mamma di 42 anni, Patrizia Corona, è morta con la figlia di 2 anni quando la loro vettura nella quale viaggiavano, una Smart, è stata travolta dalle acque a Bandinu. Due anziane, Anna Ragnedda, 83 anni, e Maria Massa, 88 anni, sono morte annegate nelle loro abitazioni al primo piano. Una famiglia brasiliana è stata distrutta ad Arzachena, annegata in un seminterrato dove viveva: Isael Passoni, la moglie Cleide Mara Rodriguez e i figli Weriston e Laine Kellen di 16 e 20 anni. Padre e figlio, Francesco Mazzoccu di 37 anni e il figlio Enrico di 3 sono morti travolti da una piena a Putzolu.  In provincia di Nuoro uno dei poliziotti che scortavano una ambulanza è morto, Luca Tanzi di 40 anni. Il viadotto su cui stavano viaggiando è crollato e la vettura su cui viaggiavano in quattro è precipitata. Gli altri poliziotti sono stati ricoverati in gravi condizioni, uno di loro si trova in rianimazione. Altre due vittime: Giuseppina Franco, 87 anni, morta sulla sua sedia a rotelle a casa e Vannina Figus di 64 anni, annegata nello scantinato della sua abitazione a Uras. Disperso infine Giovanni Farrè 61 anni portato via dalle correnti di un fiume e non ancora ritrovato. 



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