Giorgio Napolitano, che aveva dato la sua disponibilità alla richiesta di testimoniare in aula sul caso del processo per le presunte trattative tra stato e mafia, ha inviato oggi una nuova lettera ai giudici palermitani. In essa, Napolitano chiede loro di valutare se sia realmente utile la sua testimonianza, pur ripetendo di essere disponibile a farsi interrogare. Le sue, dice ancora, sono conoscenze limitate sul caso in questione. La corte adesso deciderà il da farsi. Il capo dello stato nelle intenzioni dei giudici dovrebbe essere sentito su un episodio particolare, la lettera del consigliere giuridico del Quirinale Loris D’Ambrosio scritta nel giugno 2012, poco prima della sua morte. Nella lettera il consigliere poneva il dubbio di essere stato solo “un ingenuo e utile scriba di accordi indicibili” quelli appunti che sarebbero avvenuti tra il 1989 e il 1993 tra stato e mafia. Avendo D’Ambrosio lavorato in seguito con Napolitano, ci si chiede se fosse mai venuto a conoscenza di qualcosa in particolare.



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