L’introduzione del cristianesimo in Vietnam avvenne nel XVI secolo, ma non fu ben accettato dal regno locale, al punto tale che nei secoli XVII e XIX furono uccisi circa centotrenta mila cristiani; il culmine della persecuzione arrivò sotto il regno di Tu-Duc, precisamente negli anni 1847-1883, durante i quali i missionari venivano arrestati ed uccisi, mentre i semplici fedeli potevano salvarsi soltanto se acconsentivano a mettere la Croce sotto i piedi. Le famiglie cristiane venivano divise e i componenti venivano depredati di qualsiasi proprietà, con conseguente deportazione in regioni differenti tra loro; molti tra i martiri del Vietnam furono beatificati e, nel 1998, grazie a Giovanni Paolo II, essi sono stati canonizzati in un unico gruppo, santificati e dichiarati Patroni del Vietnam. All’interno del gruppo si annoverano alcuni vescovi, numerosi sacerdoti ed anche molti laici, quali medici e militari; in testa all’elenco c’è il nome di Andrea Dung-Lac (in seguito alla nomina del Messale Romano), catechista e sacerdote che attualmente è oggetto di una devozione particolare in Vietnam. Pertanto, il 24 novembre, all’interno della stessa celebrazione, si rende onore a 117 fratelli che hanno preferito soffrire, piuttosto che rinnegare la Croce e la fede.
Dung-Lac viene inserito al principio della lista di tutti i Martiri vietnamiti grazie all’esempio che seppe dare durante tutta la sua vita e anche perché nel suo Paese di origine gode di un particolare culto; la data della sua nascita è il 1795, all’interno di una famiglia pagana, molto povera e disagiata, che per poter andare avanti decise di vendere il proprio figlio ad un catechista. A Vinh-Tri ricevette il battesimo e fu istruito per diventare anch’egli catechista; nel marzo del 1823 fu ordinato sacerdote, in seguito agli studi in teologia, e divenne parroco in diverse aree. Subì l’arresto numerose volte soprattutto sotto la persecuzione ordita da Minh-Manh, ma fu sempre riscattato grazie all’aiuto dei mandarini, alcuni cristiani del luogo, e continuò ad esercitare la propria professione tra i fedeli. Fermato per l’ennesima volta, nel novembre del 1839, ma grazie ad una raccolta effettuata dai cristiani, fu rilasciato sotto il pagamento di 200 pezze d’argento; durante il passaggio del fiume di ritorno a casa, si trovò in difficoltà e fu aiutato dal segretario del prefetto che appena lo vide, lo riconobbe e disse di aver salvato un maestro di religione.
Nel 1839 venne interrogato più volte, dopo essere stato portato all’interno del carcere di Hanoi, e venne esortato a rinnegare la propria fede calpestando la Croce, ma egli rifiutò e fu condannato a morte per decapitazione. L’esecuzione avvenne il 21 dicembre del 1839.