L’ispirazione arrivò dal “Granello di senapa”, splendida parabola che illumina il Vangelo di Matteo. Anche a Nervi, all’interno della parrocchia di San Giuseppe Padre Santo, sorta nel lontano 1984 ma solo nel 2000 arricchita dal progetto di una chiesa “vera”, il più piccolo dei semi, piantato da Don Vincenzo De Pascale, è diventato un albero rigoglioso. Da una semplice idea, partorita da un religioso vulcanico e instancabile, ecco nascere una cooperativa, che oggi dà lavoro a 12 persone ed è mossa da uno scopo nobile: la valorizzazione di personaggi che per qualche motivo hanno smarrito la via maestra. Tra loro, un uomo facoltoso che le vicissitudini dell’esistenza hanno sbattuto sul lastrico; il professionista apprezzato e l’artigiano che improvvisamente hanno dovuto calarsi in problemi di spicciola sopravvivenza; lo sbandato che, deviato un attimo dal sentiero della legge, ha affrontato suo malgrado qualche guaio giudiziario. Nella struttura parrocchiale, c’è chi trova alloggio e fratellanza e contraccambia col lavoro: una mutua collaborazione, complicata solo da leggi poco flessibili, che impongono vincoli di carattere sindacale e contributivo spropositati.
La solidarietà, però, è un’onda che travolge ogni tipo di scetticismo. Il seme si ingrandisce e si moltiplicano pure le bocche da sfamare. Oggi sono 65 – vagabondi, mendicanti, persino chi è stato ospite degli istituti di salute mentale – gli individui che bussano all’uscio di San Giuseppe, in spregio a chi pensa che nell’opulenta e lussuosa delegazione levantina di Genova non esista la miseria..
La comunità creata e diretta da Don Vincenzo rientra fra le quattrocento strutture caritative convenzionate con il Banco Alimentare della Liguria, il cui contributo è stato determinante, in tutti questi anni per mantenere in vita e sviluppare un’iniziativa esemplare. Doveroso contraccambiare tanta generosità nella maniera più semplice ed efficace: arruolarsi con una “squadra” di sei elementi (pescati in quel variegato novero), comandati da uno dei 12 dipendenti, nell’esercito della Colletta Alimentare. A riprova che attorno ad un parroco di ineguagliabile attivismo si può riscoprire col lavoro il gusto della vita e ritrovare un posto nella società.
(Pierluigi)