Dice di andare finalmente in pensione e di dare le dimissioni da Esselunga: un dipendente certamente particolare, Bernardo Caprotti, di fatto il proprietario della nota catena di supermarket. Ma è così che ha scritto, come riporta il Corriere della sera, in una lettera annunciando la fine della sua attività il prossimo 23 dicembre. Caprotti ha oggi 88 anni e dirige la catena Esselunga dal 1965, quando ancora si chiamava “Supermarkets”. Erano 15 negozi, oggi sono 144 con un fatturato di 6,8 miliardi e 20mila dipendenti e soprattutto un bilancio in utile. E anche tante battaglie contro i rivali della Coop, contro i quali scrisse anche un libro di accuse per i presunti favori da essi ottenuti da parte delle giunte rosse (“Falce e carrello”). Nella sua lettera Caprotti parla di un infortunio accadutogli lo scorso 28 aprile: “Dopo molti mesi di assenza a seguito dell’infortunio occorsomi il 28 aprile, ho deciso da tempo di terminare, col 23 dicembre, la mia attività come lavoratore dipendente. Lascerò deleghe, poteri, compensi. Forse mi sentirò più leggero”. Rimarrà comunque presidente della holding Supermarkets italiani e infatti nella lettera dice che comunque seguirà sempre l’attività aziendale. Si parla poi di un testamento consegnato in questi giorni al suo notaio dove viene deciso chi gli succederà: l’imprenditore ha due figli, Giuseppe e Violetta dal primo matrimonio e un’altra, Marina, dal secondo, ma naturalmente nessuno conosce il contenuto del testamento. Questo a fronte di presunti tentativi in passato della figlia Violetta di prendere il possesso dell’azienda. 



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