All’estero si chiamano “lovegivers”, donatori d’amore. In paesi come Olanda, Germania, Austria, Svizzera e Danimarca esistono da tempo e in molti casi sono stipendiati dallo stato. Non c’entra la prostituzione, dicono: si occupano di assistenza sessuale per disabili. E adesso si comincia anche da noi, precisamente dal comune di Bologna che da gennaio organizzerà i primi corsi per volontari che, come viene spiegato “entrano in intimità sessuale con un cliente sotto la supervisione di un terapista”. In Italia la prima associazione che si occupa di prestazioni sessuali per disabili di vario tipo l’ha fondata un disabile, Maximiliano Ulivieri, che ha potuto registrarla presso la provincia come associazione di volontariato. Quindi da gennaio il primo corso preparativo. Ulivieri insieme ad esponenti del Pd e del M5S sta preparando anche una proposta di legge sul tema. Ulivieri spiega che per i suoi corsi di formazioni si è ispirato al modello svizzero per preparare persone in grado di gestire un ruolo delicato e serio: “Ora pensiamo ai corsi poi inizieremo a mandare le persone in giro a fare assistenza. Le denunce eventuali non ci spaventano, in fondo anche le badanti non erano riconosciute anni fa, ma poi lo sono state perché erano richieste e utili”. Ulivieri spiega anche che ogni disabile ha comunque bisogno di vivere una vita sessuale e che oggi a volte le famiglie usano le prostitute: gli assistenti sessuali rimediano a questa situazione.