Si era sentito il suo nome soprattutto in un paio di casi, quando il Papa gli aveva fatto inviare delle piccole somme a persone povere che avevano scritto a Bergoglio chiedendo aiuto, anziani o disoccupati. L’arcivescovo Konrad Krajewski è l’elemosiniere del Papa, una carica di cui si è sempre sentito parlare poco: “L'”elemosiniere di Sua Santità”il Papa, continua il suo ufficio anche dopo la morte del papa. Egli continua l’opera di carità secondo i criteri impiegati durante la vita del papa”, come dice la bibliografia ufficiale. Monsignor Krajewki, polacco, ha lavorato a fianco di Giovanni Paolo II; Benedetto XVI e adesso Francesco, da cui nell’agosto 2013 è stato nominato elemosiniere. Bergoglio gli ha detto subito quale sarebbe stato il suo compito: non devi stare seduto a una scrivania, devi uscire in mezzo alla gente ed essere il braccio del Papa che accarezza i poveri. Oggi il Corriere della sera riporta una intervista con lui dove racconta la sua incredibile esperienza: uscire di notte dal Vaticano, quasi di nascosto, e andare dai poveri, ai quali da quando ricopre il suo incarico avrebbe regalato già circa un milione di euro donati a 6500 persone diverse. Dice che Francesco non va con lui la notte dai poveri, anche se ha sempre paura che lo possa fare. Perché è quello che faceva l’allora arcivescovo di Buenos Aires, uscire la sera e di giorno e andare dai poveri. Krajewki va negli ospizi, visita gli anziani uno per uno in camera, li abbraccia da parte del Papa. Ed ecco la filosofia del papa e dell’elemosiniere come dice lui stesso: “Un cardinale mi ha raccontato che ogni giorno, in via della Conciliazione, dà a un povero due o tre euro. Ma io gli ho detto che per lui quelle monete sono nulla. Piuttosto, gli ho chiesto, perché non fa salire il povero a casa sua, magari lo porta in uno dei suoi tre bagni e lo lava?”.



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