Tanta gente attorno a don Bosco, arrivato a Chioggia – come in tante altre località d’Italia e del mondo – con l’urna che contiene una reliquia del suo corpo, raffigurato al naturale. Un afflusso continuo, fin dalle 9,30 del mattino di sabato 23 novembre, con la Messa per gli ex-allievi celebrata da don Italo Fanton, figura storica dei salesiani a Chioggia. Alle 10,30 l’arrivo dell’Urna sotto una pioggia battente che imperversa per l’intera giornata. Tra gli accompagnatori, il vescovo Dino De Antoni, emerito di Gorizia, che al commento della liturgia della parola si commuove rievocando i suoi approcci giovanili con don Bosco e col clima salesiano. Nel corso della giornata ancora tanta gente. Un picco alle quindici, con i ragazzi del catechismo e i genitori e gli educatori; sospesi per la pioggia i giochi in piazza, i ragazzi ripiegano all’Oratorio, e rientrano in Cattedrale per la celebrazione delle ore 17. Appunto, la Messa delle 17! Non accade spesso di vedere la Cattedrale così piena di gente, e di gente coinvolta e partecipe. Non si sono date convegno appena le solite facce note di tutte le parrocchie del circondario; c’è gente non abituata alla chiesa, richiamata forse da un ricordo, una evocazione, una curiosità. Tutti lì insieme, a fare il giro dell’Urna prima o dopo la celebrazione. “Perché vengono da te, don Bosco?”. Lo si diceva già nei tempi antichi: “Perché a te, Francesco?”.



Qualcuno azzarda un paragone: domani, alla Messa di Cristo Re o magari per la conclusione dell’Anno della fede, ce ne sarà altrettanta, di gente? Un filo di delusione: un uomo attrae più che non Dio? L’arrivo di un santo vale più che non una liturgia domenicale? E i santi, col loro carisma di attrazione, sono poi utili? E’ il problema di sempre perché è il problema dell’incarnazione, da quando Gesù, ‘in quel tempo’, attraeva con suo fascino le folle, pur senza manifesti e pubblicità televisive. Adesso Gesù attrae attraverso coloro che lo impersonano, lo rendono attuale, lo mostrano al vivo. La gente corre da don Bosco: ma chi c’è dietro don Bosco? Anzi, chi c’è ‘dentro’? Di cosa ha vissuto quest’uomo, quale desiderio, quale attrattiva, quale tormento aveva? “Da mihi animas, coetera tolle: Signore, dammi le anime, toglimi tutto il resto”. Tanti che hanno seguito don Bosco sono diventati santi dichiarati come lui; tanti altri hanno imparato la vita cristiana, hanno vissuto il cristianesimo, ne hanno scoperto la letizia e l’impegno. La grazia di uno si è comunicata ad altri, a tanti. E’ capitato in passato, capita oggi, capiterà domani. Perché Gesù è vivo nella Chiesa, vivo nei suoi santi. Per sempre.

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