“Nella ricorrenza del 4 novembre, celebriamo l’Unità Nazionale e il 95esimo anniversario della fine del primo conflitto mondiale, testimoniando la vicinanza del Paese alle Forze Armate, garanti di libertà e presidio delle istituzioni democratiche”. Lo ha detto oggi il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato in occasione del giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Dopo aver reso omaggio al Milite Ignoto in piazza Venezia a Roma, dove è stata deposta una corona di alloro, nel cielo della capitale hanno sfrecciato le Frecce Tricolore. “Questa mattina – ha aggiunto il Capo dello Stato – rendendo omaggio al sacello del Milite Ignoto, rivolgerò il mio commosso pensiero ai caduti di tutte le guerre e a coloro che hanno perso la vita, in Patria e all’estero, per la sicurezza del Paese e della comunità internazionale e per la salvaguardia della pace. In un mondo sempre più complesso e interdipendente, in cui i rischi dell’instabilità e della disgregazione sociale e le minacce transnazionali del terrorismo e della criminalità organizzata premono ormai da vicino sull’Italia e sull’Europa, le Forze Armate svolgono un ruolo di crescente importanza per il futuro del paese. Per rendere le capacità richieste compatibili con le ridotte risorse finanziarie a disposizione, esse hanno intrapreso un radicale processo di riforma i cui meccanismi attuativi, all’esame del Parlamento, devono essere resi al più presto operanti”. “Ancor più intensamente – ha spiegato il presidente Napolitano – è necessario lavorare per l’integrazione militare europea. Al Consiglio di dicembre l’Italia ha l’opportunità di promuovere iniziative forti e concrete, in grado di attivare circuiti virtuosi, di razionalizzazione e risparmio di risorse. È possibile coinvolgere in tempi brevi in questa prospettiva un numero crescente di paesi membri”. “In questa giornata così significativa – ha quindi concluso il Capo dello Stato – rinnovo il riconoscente apprezzamento di tutti gli italiani e mio personale ai militari impegnati nei diversi teatri di crisi, dall’Afghanistan, al Medio Oriente, ai Balcani, e a quelli che operano sul territorio nazionale e sui nostri mari. Un plauso particolare meritano gli uomini e le donne che hanno partecipato alle operazioni di soccorso e al pietoso recupero delle salme delle vittime della terribile tragedia di Lampedusa. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l’Italia!”.