Oggi 5 novembre, la Chiesa cattolica celebra san Guido Maria Conforti, fondatore dei Missionari Saveriani. Guido Maria Conforti nacque a Parma il 30 marzo 1865, ottavo figlio di una prestigiosa e nota famiglia di proprietari terrieri. Fin da fanciullo, dagli anni delle elementari, sorse in lui la vocazione spirituale, alimentata da una misteriosa attrazione per il Crocefisso, che lo accompagnerà sempre. Nonostante la cagionevole salute, entrò nel 1876 in seminario, assecondando le sue inclinazioni. Lì ebbe come sua guida religiosa il rettore mons. Andrea Ferrari, che lo sostenne anche durante angosciosi periodi di malattia: Guido soffriva di epilessia e sonnambulismo. Con il rettore nacque un rapporto di grande amicizia e grazie al suo sostegno nel 1888, a ventitré anni, Guido fu ordinato sacerdote.
Pochi anni dopo, divenne vicario di Parma, ma la sua genuina aspirazione era l’attività missionaria in Oriente, seguendo l’esempio di san Francesco Saverio, di cui aveva letto, ricevendone grande ispirazione, la biografia. La sua condizione precaria di salute fu però di ostacolo all’attuazione del suo progetto. Guido manifestò la sua volontà a diversi istituti missionari, ottenendo solo rifiuti. Alla luce di ciò, decise di fondare personalmente un istituto missionario e, nel 1895, nacque, con l’assenso di Francesco Magani, vescovo di Parma, il Seminario Emiliano per le Missione Estere, che nel 1898 divenne la Congregazione di San Francesco Saverio per le Missioni Estere. Inizialmente partirono come missionari in Cina pochi sacerdoti, ma nel corso del tempo la congregazione di Conforti crebbe in numero e in importanza. Negli anni successivi alla fondazione dei Saveriani, ricoprì ruoli ecclesiastici sempre più prestigiosi, non trascurando mai, però, la gestione della sua missione e dell’attività di evangelizzazione in Oriente.
Nel 1902 divenne arcivescovo di Ravenna, dovendo poi lasciare a causa di problemi di salute. Pochi anni dopo, ristabilitosi, fu nominato vescovo di Parma, la sua diocesi, svolgendo la sua funzione con grande zelo ed energia, numerose furono le sue visite pastorali, per un quarto di secolo. Durante la Prima guerra mondiale, il vescovo s’impegnò intensamente nell’aiuto e nel sostegno, alle famiglie, ottenendo onorificenze dallo Stato italiano.
Nel frattempo, i suoi Saveriani avevano conseguito grandi successi nell’opera di evangelizzazione in Cina e, nel 1928, lo stesso Conforti si recò in Oriente a constatare i loro grandi risultati. Conforti si spense a Parma il 5 novembre 1931, venendo sepolto nella sede parmense dei Saveriani. Giovanni Paolo II lo proclamò beato nel 1995 e sei anni dopo, il 23 ottobre 2011, fu canonizzato da papa Benedetto XVI.