Tra i santi che vengono celebrati il 6 novembre, un ruolo particolare è rivestito da San Leonardo di Limoges, il cui culto è comune a molte parti dell’Europa. Nato in Gallia nell’epoca in cui regnava l’imperatore Anastasio, proveniente da una famiglia di antica nobiltà che vantava l’amicizia di re Clodoveo, proprio da questi fu tenuto a battesimo. Quando divenne un ragazzo in età di combattimento, decise di rifiutare l’arruolamento nell’esercito, comune ai ragazzi provenienti dalla nobiltà, ponendosi invece al seguito di San Remigio, l’arcivescovo di Reims il quale aveva ottenuto dal re il permesso di ottenere la liberazione di eventuali prigionieri incontrati sul suo cammino.Lo stesso Leonardo, decise di chiedere lo stesso privilegio e una volta ottenutolo si dedicò senza indugio alla liberazione di molti soldati che erano stati catturati nel corso delle battaglie le quali avevano impegnato l’esercito reale. Ormai in odore di santità, dopo aver rifiutato l’offerta di dignità vescovile da parte di Clodoveo, decise di ritirarsi in qualità di eremita presso San Massimino, nei dintorni di Macy. In seguito decise di muovere in direzione di Limoges e proprio mentre stava compiendo il viaggio verso la città, nel corso dell’attraversamento della foresta di Pavum riuscì a soccorrere la regina Clotilde, proprio quando questa nel corso di una battuta di caccia era stata sorpresa dalle doglie dell’imminente parto. Le sue preghiere ebbero effetto e la donna riuscì infine a partorire un bambino. Il suo intervento, giudicato con tutta evidenza risolutivo, gli procurò la riconoscenza di Clodoveo, sotto forma di donazione di una parte del bosco, al fine di costruirvi un monastero. All’interno del quale fu eretto un oratorio dedicato alla Madonna, oltre a un altare dedicato a San Remigio.
La sua enorme fama da Limoges si propagò ben presto in altre regioni come Germania, Inghilterra e Aquitania, spingendo sempre più devoti a recarsi in pellegrinaggio sul luogo, soprattutto alla ricerca di una miracolosa guarigione dalle più svariate malattie. Tutto ciò, proprio mentre molti familiari del santo si stabilivano nei pressi del monastero, dando così vita ad un villaggio il quale avrebbe successivamente preso il suo nome. La morte di San Leonardo avvenne il 6 novembre in un anno non precisato ma sicuramente successivo al 530, quando era morto San Remigio cui aveva costruito e dedicato un altare. A partire dall’XI secolo, tutta l’Europa Centrale vide allargarsi il suo culto dando il via a un fenomeno di devozione cui contribuirono molte pubblicazioni. Molte le chiese e le cappelle a lui dedicate, come del resto fu copioso l’inserimento del suo nome nella toponomastica.Particolarmente venerato nel corso delle crociate, ebbe tra i suoi fedelissimi Boemondo d’Antiochia, il figlio di Roberto il Guiscardo, il quale fatto prigioniero durante una crociata, nel 1100, fu liberato tre anni dopo, attribuendo l’atto proprio alle ripetute invocazioni a San Leonardo di cui si era reso protagonista. Una volta tornato in Europa, decise di donare delle catene d’argento, simili a quelle con cui era stato tenuto prigioniero, al monastero di Saint-Léonard-de-Noblat, per ottemperare al voto formulato in prigionia.
San Leonardo è oggetto di molte raffigurazioni artistiche, accompagnato spesso dalle catene, come testimonianza del suo incessante impegno verso coloro che venivano ingiustamente incarcerati e privati della libertà. Proprio per questo motivo, viene considerato come patrono dei fabbricanti di catene, fibbie ed altri oggetti della stessa fattura. Viene anche invocato nei casi di parto complicato, nelle cefalee e le malattie infantili, oltre che nei casi di obesità. In Belgio viene considerato patrono da parte dei minatori che prestano la loro opera all’interno del bacino minerario di Liegi. Anche la Sicilia ha visto allargarsi il suo culto, soprattutto grazie ai Normanni che ne introdussero la figura nell’isola ai tempi della loro dominazione A testimoniarne l’importanza nella cultura isolana sono le tante opere d’arte che sono disseminate su tutto il territorio siculo.Va infine ricordato che le prime notizie di San Leonardo risalgono all’XI secolo quando furono codificate nelle “Historiae” redatte da Ademaro di Chabannes nel 1028. Mentre al 1030 risale la “Vita sancti Leonardi”, un anonimo nel quale vengono descritti alcuni miracoli a lui attribuiti. L’opera fu comunque giudicata estremamente fantasiosa dagli agiografi successivi, rimanendo allo stesso tempo la testimonianza più antica a nostra disposizione.