Quando ci avviciniamo alla fine di questa seconda giornata di tensioni a causa delle manifestazioni dei Forconi in tutta Italia, la Questura di Torino ha fatto sapere che solo nel capoluogo piemontese sono stati denunciati quattro manifestanti per interruzione di pubblico servizio e altri quattro per violenza privata. “La linea è quella del rispetto della legge e della democrazia, significa che noi siamo per dare supporto a chi protesta pacificamente, ma deve farlo nel rispetto della legge, non consentiremo che le città vengano messe a fuoco”, ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “Sono inaccettabili le minacce a commercianti per far chiudere le attività”, ha poi aggiunto. Ha commentato quanto avvenuto anche Silvio Berlusconi che domani, verso le 17, incontrerà una delegazione degli autotrasportatori presso la sede di Forza Italia in Piazza San Lorenzo in Lucina a Roma: “A fronte della protesta sottovalutata dal Governo, che ha visto aderire al blocco dei tir anche altre categorie” e di fronte a una “mobilitazione che sta arrecando gravi disagi in alcune grandi città, nei porti e presso gli snodi autostradali”, l’ex premier ha chiesto all’esecutivo di convocare al più presto le associazioni di categoria.
Il sindaco di Torino, Piero Fassino, è tornato a rivolgersi ai manifestanti che anche nella giornata di oggi hanno protestato nel capoluogo lombardo e in molte altre città italiane, bloccando le stazioni e mandando in tilt il traffico: “Chi promuove una manifestazione dovrebbe proporsi di avere consenso – ha detto il primo cittadino – In questo modo non credo si possa ottenere consenso, si ottiene solo indignazione e la contrarietà dei cittadini. Mi auguro che prevalga la ragione e si torni alla vita normale della città”. Ai cittadini, invece, Fassino ha voluto dire che “stiamo facendo di tutto per contenere i disagi. Certo che la tecnica rende difficile il contenimento di queste manifestazioni. Il movimento si caratterizza per una composizione variegata e in apparenza senza una direzione con cui poter ragionare, si va da gruppi di ambulanti ad autotrasportatori, a ultras della tifoseria sportiva che si uniscono in un movimento ribellistico. Non hanno una piattaforma, chi protesta dice generici ‘basta’, ma con i ‘basta’ non si va da nessuna parte”. Il sindaco di Torino ha infine lanciato un appello “a coloro che in questi giorni hanno partecipato o promosso le manifestazioni: è legittimo fare manifestazioni, ma non è legittimo sconvolgere la vita della città, perché si scaricano sui cittadini i disagi compromettendone le abitudini”.
Proteste anche a Milano, dove circa duecento persone appartenenti al movimento dei Forconi hanno occupato piazzale Loreto. Accessi bloccati e traffico in tilt, con i conducenti delle auto che in alcuni casi hanno reagito passando attraverso il presidio. “Bloccheremo piazzale Loreto fino alle 22 di questa sera – ha detto uno dei leader del movimento, Chowbe De Leo – vogliamo gridare che ne abbiamo piene le scatole della politica. Ne abbiamo le scatole piene anche del Parlamento che tiene in ostaggio l’Italia e di un governo illegittimo. Vogliamo fuori dalle scatole tutti”. Intanto è stato reso noto che domani alle 17, nella sede di Forza Italia in Piazza San Lorenzo in Lucina a Roma, Silvio Berlusconi incontrerà una delegazione degli autotrasportatori.
Mentre proseguono le proteste in diverse città italiane, torna a farsi sentire su Facebook Mariano Ferro, leader del movimento dei Forconi: “Non è ancora il momento di andare a Roma! – si legge sul social network – Bisogna aspettare qualche giorno ancora! Facciamo bollire l’acqua, pazientate!”. Sul sito ufficiale dei Forconi, invece, un attivista scrive: “Abbiamo provato a farci ascoltare, abbiamo tentato ad incontrarli, abbiamo aspettato ore ed ore all’ingresso di Montecitorio. Il premier non c’era, il premier era impegnato, il premier era all’estero, il ministro era sempre occupato. Allora abbiamo pensato che per noi c’era solo la forca per salvarci dallo strozzinaggio di Equitalia e dalle banche”. Da qui nasce l’idea dei Forconi: “Così con queste motivazioni, con quest’ansia, con questa frustrazione siamo nati noi. Il nostro intento non è quello di scardinare lo stato, tantomeno di iniziare una rivoluzione tra fratelli d’Italia, bensì quello di farci ascoltare e di chiedere con forza a chi ingiustamente ci rappresenta di aiutarci a non sprofondare nelle viscere dell’usura, del fallimento, dell’oblio e del suicidio”.
“Oggi decideremo come portare avanti la nostra mobilitazione.Se i politici non andranno a casa e domani sarà votata la fiducia al governo Letta, ci sarà un’azione eclatante non violenta a Roma e forse in altre città. Non ci arrendiamo”. Lo ha detto Danilo Calvani, uno dei coordinatori del movimento “9 dicembre” a capo della protesta dei “forconi”. Intanto, mentre proseguono i blocchi e le manifestazioni in molte città italiane, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha convocato per le 16 di oggi un vertice al Viminale con le forze dell’ordine per fare il punto sulle contestazioni ancora in corso. Poco fa alcuni autotrasportatori hanno bloccato la superstrada che collega Torino all’aeroporto di Caselle, all’altezza dell’uscita Madonna di campagna, mentre anche a Foggia un gruppo di manifestanti ha occupato i binari ferroviari della stazione di Cerignola.
Blocchi e disagi sono stati registrati nelle ultime ore anche in Liguria, dove decine di manifestanti hanno occupato i binari della stazione di Oneglia-Imperia, interrompendo il traffico ferroviario. Come avvenuto ieri, è stata bloccata in particolare la linea internazionale Genova-Ventimiglia. L’occupazione si è poi conclusa circa un’ora fa, quando i contestatori hanno lasciato la stazione: la circolazione sta quindi lentamente riprendendo, anche se con ovvi ritardi. “Un fenomeno ribellistico che sta danneggiando i cittadini”, ha detto il sindaco di Torino Piero Fassino riguardo i disordini avvenuti ieri, soprattutto nel capoluogo piemontese. In casi come questi, ha aggiunto, “le ragioni della protesta spariscono, sono stati adottati metodi da guerriglia urbana”.
Dopo aver visto alcuni poliziotti togliersi il casco in segno di solidarietà con i manifestanti, Beppe Grillo ha scritto oggi una lettera aperta agli agenti. La missiva è rivolta in particolare a Leonardo Gallitelli, Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Alessandro Pansa, capo della Polizia di Stato e Claudio Graziano, Capo di stato maggiore dell’Esercito italiano. Grillo dice di rivolgersi a loro perché il momento storico che si sta vivendo è “molto pericoloso”: istituzioni delegittimate, legge elettorale incostituzionale, parlamento, partiti, capo dello stato e governo che agiscono in modo arbitrario. Economia al tracollo, disoccupazione intollerabile per i livelli raggiunti, piccola e media impresa che scompaiono. “L’Italia ha perso la sovranità monetaria, la sovranità fiscale e si appresta a perdere ben presto anche quella economica con l’ipotesi più che probabile di essere strangolata dalle politiche recessive del Fondo Monetario Internazionale. Gran parte dei cittadini è tenuta all’oscuro della reale situazione in cui versa il Paese grazie a un regime di disinformazione che pone l’Italia al70esimo posto per la libertà di stampa dopo molti Stati del cosiddetto Terzo Mondo” dice. La protesta di ieri, dice, è solo l’inizio di un incendio e di future rivolte incontrllabili: alcuni agenti di polizia ieri si sono tolti il caso e hanno “guardato negli occhi i loro fratelli”. Concludendo così: “Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l’Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare. Le forze dell’Ordine non meritano un ruolo così degradante. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro. Nelle prossime manifestazioni ordinate ai vostri ragazzi di togliersi il casco e di fraternizzare con i cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e l’Italia cambierà”.
Dopo le tensioni e gli scontri di ieri, prosegue a Torino e in altre città italiane la protesta del movimento dei Forconi. La giornata di oggi, martedì 10 dicembre, è iniziata con due presidi pacifici nel capoluogo piemontese, uno in piazza Pitagora e l’altro in piazza Derna, ma risulta bloccata anche piazza Statuto a causa di alcuni manifestanti che hanno interrotto la circolazione nei pressi degli accessi di corso Inghilterra e via Cibrario. Tensioni poi anche per la protesta degli ambulanti: alle prime ore del mattino qualche centinaio di persone ha bloccato l’uscita dei mezzi dal Centro agro alimentare di Torino, mentre al mercato di Grugliasco di via Echirolles un gruppo di ambulanti ha impedito ai colleghi di mettere i banchi e di iniziare a lavorare. Disagi previsti anche a Genova e a Roma, dove continua la protesta e dove anche oggi i manifestanti potrebbero bloccare i binari, anche se tutto sarà più chiaro solo tra qualche ora. Il presidio nella capitale è comunque stabile in piazza dei Partigiani, mentre anche a Milano i manifestanti si sono riuniti in Via dell’Innovazione. Come riporta poi la Gazzetta di Mantova, la protesta sta proseguendo come ieri al casello Nord della città: già dalle prime ore del mattino, infatti, gli attivisti sono tornati all’ingresso dell’A22 per rallentare il traffico, paralizzando la circolazione. Molti camionisti, proprio per mandare in tilt il traffico, stanno spontaneamente procedendo a passo d’uomo in segno di solidarietà. Duro il commento del sindaco di Torino, Piero Fassino, dopo quanto accaduto ieri: “Sono degli irresponsabili – ha detto parlando dei manifestanti -. Le ragioni di disagio alla base della protesta sono comprensibili, ma sconvolgere la vita dei cittadini è inaccettabile”. Anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi , si è detto sorpreso dalla protesta: “Abbiamo lavorato come governo per rilancio del settore dell’autotrasporto e abbiamo firmato un protocollo d’intesa con le categorie e inserito nella legge di stabilità 350 milioni di euro per il recupero delle accise sul gasolio. Abbiamo cercato corresponsabilità e dialogo con gli autotrasportatori, per questo mi sono meravigliato della protesta perché non c’era un problema di merito”.