L’11 dicembre di ogni anno la Chiesa ricorda San Damaso I, 37º papa dopo la rinuncia alla carica dell’imperatore Graziano. Fu papa dal 1º ottobre 366 alla sua morte. Spagnolo d’origine, ma probabilmente nato a Roma, crebbe nella Capitale al servizio della chiesa di San Lorenzo martire. Damaso venne eletto papa nel 366, dopo la morte di papa Liberio. La sua elezione fu gravemente turbata dallo scisma di Ursino (o Ursicino). “L’ardore di Damaso e Ursino per occupare la sede vescovile superava qualsiasi ambizione umana. Finirono per affrontarsi come due partiti politici, arrivando allo scontro armato, con morti e feriti; il prefetto, non essendo in grado di impedire i disordini, preferì non intervenire. Ebbe la meglio Damaso, dopo molti scontri; nella basilica di Sicinnio, dove i cristiani erano riuniti, si contarono 137 morti e dovette passare molto tempo prima che si calmassero gli animi”, testimoniò Ammiano Marcellino.



La pace costantiniana aveva consentito ai Cristiani di costruire liberamente chiese e grandi basiliche, abbandonando gli antichi e nascosti luoghi di culto. Ma Papa Damaso riportò la tradizione verso le Catacombe, facendo eseguire lavori dì consolidamento e di ampliamento. Onorando le tombe dei Martiri, che contrassegnava con epigrafi poetiche esaltanti le loro virtù, Damaso affermava l’unicità e la continuità della.Sotto di lui si consolidò l’autorità della Chiesa romana, e l’eresia ariana venne quasi a spegnersi.



Inoltre Damaso sollecitò san Girolamo, che fu per qualche tempo anche suo segretario privato, a intraprendere la revisione e traduzione delle antiche versioni latine della Bibbia, nota come “Vulgata”. Davanti all’Imperatore, egli affermò sempre l'”autorità della Sede Apostolica” e ottenne a Roma la separazione dello Stato dal Paganesimo. Onorando la memoria dei Martiri, nelle Catacombe, egli affermava l’unicità e la continuità di quella Chiesa per la quale i testimoni della fede avevano versato il proprio sangue; ribadiva la sovranità dello spirituale sul temporale, esaltando non i grandi del mondo, ma i campioni di Cristo.Nella cosiddetta Cripta dei Papi, da lui esplorata nelle Catacombe di San Callisto, egli scrisse: “Qui io, Damaso, desidererei far seppellire i miei resti, ma temo di turbare le pie ceneri dei Santi“. 



San Damaso morì l’11 dicembre 384 e fu sepolto in un luogo solitario, lungo la Via Ardeatina. Anche per sé aveva composto un epitaffio: “Colui che camminando andava / sulle salate acque marine, che ai semi / morenti della terra dona la vita, / che seppe sciogliere i letali legami / dopo il buio della morte, che poté / resuscitare a Marta suo fratello, / a tre giorni dalla morte, credo / che farà risorgere Damaso una volta morto”.