Nuovi disagi ad Albenga, in provincia di Savona (Liguria), dove qualche decina di manifestanti del movimento dei Forconi ha occupato la stazione ferroviaria. Da più di un’ora, i contestatori si sono seduti sui binari interrompendo la circolazione dei treni, fermi attualmente in stazione, lungo la linea del ponente. La situazione è comunque controllata dalle forze dell’ordine che presidiano la zona. “Non è vero che i Forconi rappresentano tutto il Paese”, ha intanto detto Enrico Letta durante la replica in Senato. “Quando il governo deve discutere affronta il problema con le categorie economiche di riferimento, con i rappresentanti che rappresentano il 90% di quelle categorie”, ha aggiunto il premier, spiegando però che “se si viene a dire che quelli che manifestano rappresentano il Paese, io rispondo che non è vero. Si tratta di una piccola minoranza”. Nelle ultime ore è poi anche arrivato il duro commento del neo segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: “Letta si sta scavando la fossa ubbidendo a tutte le richieste fatte da Bruxelles, e poi qualcuno si stupisce dei forconi. Dopo il voto di fiducia di oggi dovrebbero entrare in Parlamento”.
“Le forze dell’ordine ci hanno chiesto di segnalare gli infiltrati alle nostre iniziative. Lo faremo. Ma i veri infiltrati sono Letta, Napolitano, Alfano, Berlusconi e Prodi, i più pericolosi d’Italia”. A dirlo è Danilo Calvani, leader del Coordinamento 9 Dicembre. “Se sarà votata la fiducia al governo – ha ribadito – sarà l’ennesimo colpo di Stato e noi in maniera democratica e civile e rispettando l’ordine costituito, faremo ciò che prevede la nostra Costituzione. Delegittimeremo questa classe politica e andremo tutti a Roma”, perché “finché questi politici non se ne andranno sarà lotta a oltranza”. Il numero uno dei Forconi, Mariano Ferro, ha invece preso le distanze dalle proteste violente avvenute in questi giorni: “I veri forconi si trovano in Sicilia – ha detto – dove la protesta in questo momento è pacifica. Purtroppo la nostra sigla viene associata a gruppi di teppisti ed eversivi con i quali non c’entriamo nulla. Ci dissociamo a gran voce dalla violenza in atto in altre parti del Paese”.
Il dipartimento organizzazione della Cgil, “visto il degenerare della situazione”, ha inviato una nota a tutte le proprie strutture nella quale si dispone il rafforzamento dei presidi nelle sedi sindacali e si chiede di innalzare il livello di vigilanza. Lo fa sapere il sindacato in un comunicato. In ogni capoluogo di Provincia verrà dunque “avanzata agli organismi preposti alla sicurezza e all’ordine pubblico, la richiesta di porre la massima attenzione a prevenire le possibili tensioni che possano ingenerare manifestazioni facinorose e squadriste e a reprimere ogni tentativo violento di intimidire aziende, lavoratori o loro rappresentanti sindacali”. Nella nota si legge inoltre che “l’eterogeneità delle rivendicazioni alla base della protesta è sicuramente sintomo del disagio diffuso che si è approfondito in una delle più lunghe crisi della storia e che per giunta non è stata contrastata adeguatamente. Nello stesso tempo è proprio questa eterogeneità che rende difficile individuare risposte e si presta a quelle pericolose invocazioni autoritarie che sono echeggiate nelle piazze e fanno dubitare delle reali finalità di questo movimento”.
“Ho deciso, per evitare ogni possibile strumentalizzazione, di rinviare l’incontro previsto per questo pomeriggio con una delegazione di autotrasportatori, ma rivolgo il mio invito al governo affinchè si faccia subito interlocutore attento delle istanze rappresentate da migliaia di aziende che stanno pagando la politica recessiva degli ultimi 2 anni”. Lo scrive in una nota Silvio Berlusconi. “Da giorni il nostro Paese è bloccato dall’azione di protesta che vede insieme molte categorie produttive, ivi compresa una parte degli autotrasportatori, e che sta provocando disagi alla popolazione e al commercio. Sino ad ora il Governo è apparso poco reattivo. Cosa aspetta a convocare queste categorie? Forse che accada qualcosa?”, aggiunge il leader di Forza Italia.
“Non ce l’ho con chi protesta ma un conto è la protesta e un conto è l’uso della violenza e su questo il Parlamento deve essere unito”. A dirlo è l’ormai ex segretario del Partito Democratico Guglielmo Epifani, intervenuto nell’Aula della Camera. “Le buone ragioni non possono sfociare nella violenza – ha poi aggiunto – su questo non dobbiamo avere nessuna indulgenza, perciò bisogna evitare che i movimenti politici gettino benzina su una protesta accendendo un fuoco che poi non si sa come spegnere”. Tornando alle proteste ancora in corso in tutta Italia, è stato fatto sapere che i manifestanti hanno liberato la stazione ferroviaria di Bisceglie, in provincia di Barletta-Andria-Trani, dopo oltre due ore di occupazione. Il servizio sta lentamente tornando regolare, ma si segnalano ritardi tra i 40 e i 130 minuti.
Si fa sempre più tesa la situazione a Torino, dove alle manifestazioni organizzate dai Forconi hanno preso parte anche gruppi di studenti. La Questura del capoluogo piemontese ha fatto sapere che al momento in città sono in corso quattro diversi cortei: tre sono studenteschi, composti da circa duecento persone ciascuno, mentre un quarto è misto ed è formato da circa duemila manifestanti. Si temono nuove occupazioni delle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa, attualmente presidiate dalle forze dell’ordine. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano è tornato intanto a commentare duramente le proteste: “Abbiamo segnali chiari da parte dell’intelligence: non sto qui ad aggettivare le ali estreme di questo movimento, ma certamente abbiamo gli occhi su di loro e sapremo cosa fare se esagerano”. “Faremo di tutto per assicurare le manifestazioni di chi vuole protestare”, ha poi aggiunto, spiegando però che verrà utilizzata “tutta la forza dello Stato contro i violenti. Impediremo che le città siano ostaggio dei delinquenti per fini politici o individuali”.
Scontri e tafferugli a Milano, in piazzale Loreto, dove è in corso il presidio del movimento dei Forconi. Il pullman con a bordo i tifosi dell’Ajax, nel capoluogo lombardo per la sfida di Champions League con il Milan, è stato bloccato dai manifestanti. Sono quindi scoppiati dei disordini che hanno costretto le forze dell’ordine a intervenire.
Presidi e manifestazioni anche in Sardegna e nel Lazio. Sulla statale 131 dell’isola, all’altezza dello svincolo per Sardara e per le terme di Santa Maria Aquas, qualche decina di contestatori appartenenti al movimento “Zona franca del Campidano” hanno rallentato notevolmente la circolazione in direzione Cagliari, dove al momento si registra traffico intenso. Stessa situazione lungo la via Appia e la via Pontina all’altezza di Terracina, alle porte della capitale, dove decine di tir e trattori stanno procedendo molto lentamente per creare disagi alla viabilità.
La Cna-Fita ha fatto sapere che non parteciperà all’incontro con Silvio Berlusconi previsto questo pomeriggio a Roma con le delegazioni dell’autotrasporto e con Trasportounito. “E’ evidente – si legge in una nota dell’Unione nazionale imprese di trasporto – che si sta cercando di rianimare un tentato blocco dei mezzi che è fallito clamorosamente. Positiva la convocazione per il prossimo 17 dicembre fatta dal Ministro Lupi e dal sottosegretario Girlanda ma è bene chiarire che a quel tavolo dovrà sedersi solo chi nella rappresentanza ha dato prova di responsabilità e serietà, impegnandosi a firmare un protocollo e revocando la proclamazione di fermo”.
Proseguono le proteste in tutta la Liguria. A Genova è sempre presente il presidio fisso nella centrale piazza De Ferrari, dove i manifestanti hanno da poco montato delle tende, mentre a Savona un’altra contestazione è in corso davanti alla sede di Equitalia. Studenti in piazza anche a Sanremo, mentre questa notte il casello dell’autostrada è stato bloccato all’altezza di Ventimiglia. I contestatori sono poi tornati in piazzale Loreto a Milano, come avvenuto nei due giorni scorsi: da questa mattina decine di persone stanno bloccando, a turno girando intorno, i vari accessi che portano alla piazza. La tensione resta infine alta anche a Torino, dove gli studenti si sono uniti alla protesta: un corteo composto da centinaia di persone sta sfilando per le vie del centro per raggiungere i manifestanti in piazza Castello, teatro di scontri e tafferugli nei giorni scorsi.
Terzo giorno di protesta dei Forconi in tutta Italia. Le maggiori tensioni sono previste ancora una volta a Torino, dove di recente le forze dell’ordine hanno rimosso i presidi e i blocchi nei pressi dei caselli e sulla tangenziale, ma in città sono ancora in corso diverse manifestazioni. Alcuni contestatori si sono presentati questa mattina davanti all’ingresso dell’Auchan di Corso Romania, uno dei più grandi supermercati della città, per impedirne l’apertura, mentre un blocco stradale è stato organizzato in zona Avigliana, all’altezza della rotonda tra l’uscita dell’autostrada Torino-Bardonecchia e la statale 25. Anche a Orbassano, come avvenuto ieri in altre zone vicine, qualche decina di manifestanti ha bloccato l’accesso a piazza della Pace per impedire agli ambulanti di mettere i banchi. Grande dispiego di forze anche a Roma, oggi blindata in vista del voto di fiducia al governo Letta: “Decideremo come portare avanti la nostra mobilitazione – aveva detto nella giornata di ieri Danilo Calvani, uno dei coordinatori del movimento 9 dicembre – Se i politici non andranno a casa e domani sarà votata la fiducia al governo Letta, ci sarà un’azione eclatante non violenta a Roma e forse in altre città. Non ci arrendiamo”. Il ministro dell’Interno Alfano intanto ha avvertito: “Non consentiremo la messa a fuoco delle città”, mentre secondo la presidente della Camera, Laura Boldrini, intervistata da La Repubblica, “la protesta non deve essere ignorata, ma va ascoltata. È dovere di chi ha responsabilità pubbliche dare risposte. Quello che proprio non va fatto, e ce lo insegna Mandela, è seminare odio. Le contrapposizioni sono un segno di democrazia, ma non si deve né fomentare, né strumentalizzare la rabbia e il malcontento, o alimentare sentimenti pericolosi”. Poi ha aggiunto: “Un dibattito politico acceso ci sta tutto, ma è troppo rischioso gettare benzina sul fuoco. Bisogna astenersi dal fare dichiarazioni che mirano solo ad aumentare la tensione sociale”. Beppe Grillo, commentando quanto avvenuto ieri, aveva esortato le forze dell’ordine a unirsi alla protesta: “Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l’Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare”, ha scritto il leader M5S. Come ha spiegato però su queste colonne il commissario di Pubblica sicurezza e segretario generale del sindacato di Polizia Sap Nicola Tanzi, quella di Grillo è una lettera “ridicola: sta solo cercando di strumentalizzare, come fa sempre, il disagio altrui. La sua lettera la rispedisco al mittente dicendogli di farsi un esame di coscienza. I poliziotti sono nella legalità e per la legalità e sono a difesa dei cittadini. Non abbiamo bisogno che ci rappresenti lui”.