La piccola Noemi potrà continuare a sottoporsi alle cure con il metodo Stamina presso l’azienda ospedaliera Ospedali civili di Brescia. Lo ha stabilito oggi il Tribunale de L’Aquila, modificando il provvedimento disposto dal giudice del lavoro Anna Maria Tracanna, depositato lo scorso 25 novembre, che vietava nuove infusioni. “E’ bellissimo”, ha commentato Andrea, il papà della bambina di 16 mesi affetta da Sma, l’atrofia muscolare spinale (Spinal Muscular Atrophy), una malattia inguaribile. Nei mesi scorsi, proprio il padre di Noemi aveva deciso di inviare una lettera a Papa Francesco, attraverso l’arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte. Poi, il 15 ottobre scorso, la sorpresa: “Ero in macchina di ritorno dall’Aquila, dove avevamo presentato l’ennesimo ricorso per sperare nella cura staminale per Noemi – ha raccontato l’uomo – Erano circa le 15.30 quando il mio telefono ha squillato. Non era possibile leggere il numero del chiamante, ma la voce era inequivocabile e non ho pensato a uno scherzo anche perché soltanto io, mia moglie e monsignor Forte sapevamo del nostro appello al Vaticano. E il Papa stava parlando con me”. Infine l’incontro con il Santo Padre, avvenuto il 6 novembre prima dell’udienza generale in piazza San Pietro: “Sii brava e andrai avanti”, aveva detto Bergoglio alla piccola Noemi.