Prendendo spunto dal vangelo di oggi, in cui si parla della figura di Giovanni Battista, Papa Francesco ha criticato quei cristiani che accettano il messaggio ma rifiutano il messaggero. Quei cristiani, che ha definito tristi, cioè che si ritengono tali ma non sono mai d’accordo con quanto i predicatori della Verità dicono a essi. “Preferiscono una vita ingabbiata nei loro precetti, nei loro compromessi, nei loro piani rivoluzionari o nella loro spiritualità” ha detto Bergoglio. Cristiani, ha aggiunto, che rifiutano sempre l’invito degli altri: se suonano, non ballano; se cantano un canto di lamento, non piangono … nessuna cosa gli va bene. Quella gente non era aperta alla Parola di Dio ha detto. Il loro rifiuto “non è al messaggio, è al messaggero”. Rifiutano Giovanni Battista, che non mangia e non beve ma dicono che “è un indemoniato!”. Hanno, ha spiegato, sempre un motivo per criticare il predicatore, anche Gesù: “è un mangione, un beone, amico di pubblicani e peccatori”. Questi cristiani, ha detto ancora, al tempo di Giovanni e di Gesù, preferivano rifugiarsi nei loro precetti morali, nel compromesso politico, nella rivoluzione sociale, nella spiritualità gnostica. Per ognuno di questi il Papa ha dato la definizione: i primi erano i farisei; poi i sadducei; quindi gli zeloti e infine gli esseni. Questo succede anche oggi, ha detto Francesco: “Perché hanno paura della libertà dello Spirito Santo, che viene tramite la predicazione. E questo è lo scandalo della predicazione, del quale parlava San Paolo: lo scandalo della predicazione che finisce nello scandalo della Croce. Scandalizza che Dio ci parli tramite uomini con limiti, uomini peccatori: scandalizza! E scandalizza di più che Dio ci parli e ci salvi tramite un uomo che dice che è il Figlio di Dio ma finisce come un criminale. Quello scandalizza”.