Antonio Esposito, il presidente della sezione feriale della corte di Cassazione che condannò Berlusconi nel processo Mediaset, avrebbe un rapporto confidenziale con l’avvocato Mario Nocito, in carcere per associazione mafiosa e corruzione nell’ambito dell’inchiesta “Plinius” che vide l’arresto e la carcerazione di Pasquale Basile, sindaco di Scalea (e di cinque assessori). Il comune è ora commissariato per mafia. A dare la notizia è il Corriere della Sera che parla di “telefonate, sms, cene, confidenze, raccomandazioni e consigli” tra i due, aggiungendo come il giudice e il legale si vedessero e sentissero spesso. Secondo l’accusa del Riesame, Nocito sarebbe l’uomo chiave del patto politico-mafioso nella città del cosentino. Si parla dunque di solida amicizia: pare infatti che Esposito non si negasse certo al telefono e fosse, anzi, spesso a disposizione di Nocito. In seguito della bocciatura del figlio di Nocito (Pierpaolo) al concorso in magistratura, lo stesso avvocato chiede consiglio al presidente telefonandogli direttamente in Cassazione. La risposta di Esposito non si fa attendere: il giudico gli dice di mandarli suo figlio l’indomani per discutere. Stando alle intercettazioni dell’arma, il figlio ha detto: “Il presidente mi ha suggerito di aspettare per la discussione del ricorso circa la bocciatura all’esame di magistratura”. Il Corriere riporta un sms (datato 22 ottobre 2010). Il messaggio, inviato dal cellulare di un commercialistam è diretto all’ex sindaco Basile. “Cena al ristorante ci saranno il presidente Esposito e sto per chiamare Mario Nocito”. Nelle 29mila pagine di trascrizioni telefoniche dei Carabinieri del comando provinciale di Cosenza non vi è comunque nulla di penalmente rilevante, ma è indubbio che esista un rapporto confidenziale. In vista del processo contro Nocito, Antonio Esposito (insieme a Basile e ai componenti dell’amministrazione comunale) è stato chiamato a deporre come testimone.
La replica di Antonio Esposito è arrivata puntuale. Il giudice parla di “notizie false e strumentali per delegittimarmi”, difendendosi: “Mai avuto rapporti di amicizia l’avvocato arrestato, solo sporadici incontri. E nessun favore”. Questa dunque la dura replica del alle accuse che lo volevano vicino a Mario Nocito e al sindaco di Scalea Pasquale Basile.



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