Nuovo lunedì nero per il trasporto pubblico locale in molte città italiane a causa dello sciopero di quattro ore indetto per il 16 dicembre dalle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Faisa Cisal, Ugl e Orsa a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) scaduto il 31 dicembre 2007. L’agitazione si svolgerà con orari differenti in tutta Italia: a Milano (clicca qui per i dettagli) i lavoratori Atm incroceranno le braccia dalle ore 8,45 alle 12,45, lasso di tempo in cui non sono quindi garantite le corse di bus, tram e metro. A Brescia i mezzi si fermeranno invece dalle 18.30 alle 22.30, mentre a Bergamo dalle 17 alle 21. A Roma (clicca qui per i dettagli) parteciperanno allo sciopero i lavoratori Atac e Roma Tpl, bloccando i servizi pubblici dalle ore 9 alle 13, mentre a Bologna e Ferrara l’astensione dal lavoro sarà dalle 10 alle 14 per i servizi di trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano, e dalle 9 alle 13 per il personale dei servizi ferroviari. Mezzi fermi anche a Torino, dove il servizio sarà comunque garantito nelle fasce protette: le linee urbane, suburbane e la metropolitana svolgeranno infatti regolare servizio dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15, mentre per le linee extraurbane e il servizio ferroviario Gtt viaggeranno senza problemi da inizio servizio alle 8 del mattino e dalle 14,30 alle 17,30. “Il sindacato e i lavoratori del settore – si legge in una nota della Filt Cgil – sono costretti a questa ulteriore iniziativa di lotta dalla perdurante indifferenza da parte delle Associazioni Datoriali Asstra ed Anav e dalla inerzia con cui i ministeri competenti stanno affrontando la ricostituzione del tavolo negoziale e le problematiche del settore”. Proprio quest’ultimo, fa sapere il sindacato, è “ormai diventato una delle emergenze nazionali sottovalutate” e “rischia di franare rovinosamente, tra l’insoddisfazione, spesso l’esasperazione, dei cittadini e le crescenti preoccupazioni dei lavoratori di diverse aziende. Un settore che vive, in questa fase di crisi economico-sociale, un evidente paradosso: forte aumento della domanda a cui corrisponde, per assurdo, in contrasto con le più elementari regole economiche, una forte riduzione e il peggioramento qualitativo del servizio erogato ai cittadini”. Questo “è il frutto dell’indifferenza delle imprese e della politica – conclude il comunicato – e della loro incapacità di assumere decisioni idonee per dare una dimensione industriale al sistema e dall’assenza di regole chiare e definite per disciplinare la concorrenza, tutelare il lavoro e dare certezze sulle risorse finanziarie destinate al trasporto pubblico locale”.