Il Governo è intervenuto sul fronte Giustizia con un disegno di legge sul processo civile e con un provvedimento straordinario, un decreto legge, approvato dal Consiglio dei Ministri per affrontare l’emergenza carceraria attraverso misure per il reinserimento dei tossicodipendenti detenuti e per il rimpatrio degli immigrati. Tra le misure qualificanti del testo anche l’innalzamento dello “sconto” per la liberazione anticipata (misura temporanea che scadrà tra due anni) e la stabilizzazione dei domiciliari per gli ultimi 18 mesi di pena. Il premier Letta ha assicurato che “non ci sono in nessun modo elementi di pericolosità per i cittadini”, il provvedimento serve a “smaltire l’arretrato, a rendere più veloce il processo civile”; e si è augurato che il Parlamento discuta il decreto con la necessaria urgenza. In cosa consistono le misure che il Governo ha predisposto su proposta del Ministro Cancellieri? Vediamo per prima cosa il DL “carceri”.
Liberazione anticipata. Per quanto riguarda la liberazione anticipata, si amplia il beneficio dell’aumento dei giorni di detenzione (da 60 a 75) per ciascun semestre di pena espiata. L’applicazione retroattiva comporta una contenuta anticipazione di un’uscita che si verificherebbe comunque in tempi brevi. “Non si tratta – come comunicato in una nota ufficiale – di una misura automatica e non si determina una liberazione immediata (in massa) di un numero rilevante di detenuti, ma è spalmata nel tempo e comunque sottoposta alla rivalutazione del giudice che deve verificare il corretto comportamento dei detenuti”.
Recupero dei tossicodipendenti. L’uso del braccialetto elettronico sarà facilitato, ma usato solo nei casi di detenzione domiciliare. “Per i piccoli spacciatori di droga – ha precisato il Ministro Cancellieri – l’istituzione del reato di spaccio lieve consente il recupero e la cura dei tossicodipendenti. In carcere il tossicodipendente non riceve le stesse cure che può ricevere nelle comunità”. “Non si parli di indulti e indultini – ha sottolineato la Guardasigilli – non c’è nulla di automatico con questo decreto. Al giudice è data la facoltà di fare uscire delle persone con certi criteri, nei prossimi mesi ci potrebbe essere un’uscita scaglionata di 1.700 detenuti”. Questa cifra va ad aggiungersi ai 4.000 usciti in virtù delle precedenti misure svuota carceri (si veda l’articolo già pubblicato su queste pagine).
Rimpatrio stranieri. Il governo con le decisioni assunte intende inoltre rendere “più efficace l’identificazione dei detenuti stranieri che negli ultimi due anni di pena possono essere espulsi, dietro parere del magistrato di sorveglianza”, una misura che “potrebbe portare all’espulsione di parecchi stranieri”. Tra le novità riferite da Cancellieri anche la “messa alla prova” per condanne fino a 4 anni.
Il Garante dei detenuti. Il dl prevede poi la creazione del “Garante nazionale diritti dei detenuti”. “Questo provvedimento dà voce a chi prima non aveva voce all’interno del carcere. È uno strumento di grandissima civiltà giuridica”, precisa la Guardasigilli.
Per quanto riguarda invece il ddl sul processo civile, la chiara intenzione del governo è quella di semplificare e sveltire i tempi. Le cause saranno davvero più brevi? In alcuni sarà possibile per il giudice decidere già sulla base della consulenza tecnica, “strumento molto utile – ha indicato come esempio il Ministro – nei contenziosi per gli incidenti stradali”. Cambia anche il potere di autentica: gli atti potranno essere autenticati dal difensore, e in processi in cui è evidente che si tratta di una causa temeraria, ci sarà una responsabilità in solido del difensore per disincentivare questa pratica.
È chiaro che tra i due “pacchetti”, quello sulle carceri – anche in virtù dello strumento adottato (un decreto legge) – è prioritario in questo momento: teniamo conto infatti degli enormi problemi di sovraffollamento che le carceri italiane hanno e non solo i richiami ma anche le sanzioni che l’Italia rischia di pagare alla Ue da maggio 2014 se non normalizzerà la situazione. Ma, visto l’ostracismo dei partiti sulla materia al di là del monito del Capo dello Stato, tra 60 giorni ci saranno i numeri in Parlamento per convertire in legge il provvedimento?