Non ha opposto la minima resistenza, Bartolomeo Gagliano, il fuggiasco evaso dal carcere di Marassi e fermato a Mentone, subito dopo il confine italiano. La polizia francese aveva individuato la sua vettura, la Panda verde con cui era fuggito, in un parcheggio. Hanno atteso il suo ritorno e lo hanno arrestato. Nell’albergo dove alloggiava hanno ritrovato la pistola. Ha invece chiesto scusa per il suo gesto, dicendosi dispiaciuto di aver tradito la fiducia di quanti gli avevano concesso il permesso. Secondo il suo avvocato aveva anche deciso di costituirsi: “Ha telefonato dicendomi che si voleva costituire. E invece l’hanno catturato prima” aggiungendo che i due si dovevano incontrare e quindi sarebbero tornati in carcere.
La fuga di Bartolomeo Gagliano è terminata: l’omicida evaso dal carcere di Marassi è stato infatti arrestato a Mentone in Francia subito dopo il confine. Già stamane erano circolate indiscrezioni sul possibile fuga in Francia dell’evaso. Dando notizia dell’arresto, il ministro Cancellieri non ha trattenuto la soddisfazione gridando evviva evviva. Intanto il direttore del carcere di Genova che avrebbe mentito sul fatto di non sapere che Gagliano era un pluvi omicida, sembra che verrà trasferito altrove per ragioni disciplinari. Dovrebbe essere mandato al Provveditorato regionale per la Liguria dell’Amministrazione Penitenziaria.
“Con mio zio ho trascorso due anni insieme, dal giugno 2011 al settembre 2013. Eravamo nella stessa cella a Marassi, lui per le sue cose, io per le mie. Una cosa la voglio proprio dire: non è come lo dipingono i giornali. Non era più il tipo di trent’anni fa. Aveva messo la testa a posto e aveva sistemato anche la mia. Mi aveva fatto capire proprio in quel periodo che dovevo fare il bravo”. A parlare è Andrea Gagliano, nipote di Bartolomeo, il pluriomicida evaso dal carcere di Marassi durante un permesso premio. “Lunedì sera ci siamo salutati alle 22. Ci siamo baciati e abbracciati. Era tranquillo. Forse ha perso la testa perché aveva ricevuto una risposta negativa dal Cim che avrebbe dovuto avvallare la licenza premio di Natale, sarebbe stata la quarta. Allo zio è stato detto che il medico era in ferie e quindi non poteva firmare l’autorizzazione. Quella potrebbe essere la ragione del suo gesto. Ora siamo preoccupati per lui perché non sappiamo davvero dove possa essere andato”.
Dopo alcuni falsi allarmi, sembra che la Panda Van verde su cui è fuggito Bartolomeo Gagliano, il pluriomicida evaso durante un permesso premio dal carcere di Marassi di Genova, abbia lasciato una traccia in autostrada. Proprio da qui si sta adesso sviluppando l’inchiesta della procura di Genova, coordinata dal pm Alberto Landolfi. Secondo altre ipotesi, apprese in particolare dall’Adnkronos, le ricerche sarebbero estese anche all’estero, soprattutto in Spagna e Francia dove Gagliano potrebbe essersi nascosto dopo aver varcato i confini italiani. Intanto il giudice del Tribunale di sorveglianza, Daniela Verrina, ha chiarito che il permesso dato all’uomo “è stato rilasciato su basi legittime, dopo un lungo studio delle relazioni che riportavano da tempo una compensazione del disturbo psichiatrico, lucidità, capacità di collaborare, tranquillità e nessun rilievo psicopatologico”.
“Sono stati predisposti tutti gli strumenti in mano alle forze di polizia per riuscire ad individuarlo. Ci sono segnalazioni che stiamo valutando in diversi punti di Genova e non solo”. A dirlo è il procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce, commentando la fuga di Bartolomeo Gagliano, pluriomicida evaso durante un permesso premio. “Non lancio un appello, ma è ovvio che sia auspicabile che Gagliano si costituisca. È un soggetto altamente pericoloso ma al momento solo in linea teorica”, ha aggiunto Di Lecce. Intanto Mario Iavicoli, avvocato di Gagliano, ha voluto lanciare un appello rivolto al suo assistito: “Se cambi idea contattami – ha detto il legale – Se vuoi ripensarci rispetto alla decisione di fuggire, chiamami. Hai i miei numeri e sono a disposizione tua e dei tuoi familiari”.
Ancora nessuna notizia di Bartolomeo Gagliano, il serial killer evaso mercoledì durante un permesso premio. E’ stato reso noto che l’uomo, 55 anni, dopo aver costretto un panettiere di Savona a portarlo a Genova, dove avrebbe dovuto rientrare nel carcere di Marassi, ha cambiato idea all’ultimo momento: ha quindi fatto scendere il commerciante ed è fuggito a bordo di una Panda verde targata CV 848 AW. “Guardate che con me quello là è stato un signore, si è comportato bene”, ha detto proprio Maurizio Revelli, il panettiere sequestrato. “La polizia – ha aggiunto – mi ha mostrato diverse foto, ma io non l’ho proprio riconosciuto. L’ho saputo dopo che si trattava di Gagliano. Ma devo proprio dare atto che con me si è comportato bene e durante il viaggio la pistola se l’è sempre tenuta in tasca”. E’ stato intanto accertato che non è Gagliano l’uomo che si è recato questa notte senza documenti al pronto soccorso di Lavagna: osservando le immagini delle telecamere di sorveglianza, i carabinieri hanno escluso che possa trattarsi del serial killer. Un altro falso allarme è stato anche registrato a Recco, sempre in provincia di Genova.
Le forze dell’ordine stanno dando la caccia a Bartolomeo Gagliano, un pluri omicida evaso durante un permesso premio e non rientrato nel carcere di Marassi dove doveva scontare una condanna di alcuni anni. E’ considerato estremamente pericoloso e a Genova e in Liguria c’è paura tra la popolazione. L’uomo in passato aveva ucciso due prostitute e tentato di uccidere una sua fidanzata: giudicato completamente infermo mentale, era stato affidato a comunità di recupero e considerato recuperato. Ma ha continuato a delinquere con furti e rapine per le quali è stato condannato a sei anni di carcere. Proprio per questo gli era stato concesso un permesso premio di alcune ore di cui ha approffittato per evadere. Il direttore del carcere di Marassi ha detto che a loro risultava essere in carcere solo per rapina: erano del tutto ignari del suo passato di assassino. Ovviamente queste parole hanno scatenato polemiche durissime. E’ intervenuto il ministro della giustizia Cancellieri definendo gravissimo quanto accaduto. “Si tratta di un episodio gravissimo che richiede un accertamento molto rigoroso. Faremo chiarezza ed individueremo eventuali responsabilità” ha detto. Ma il direttore del carcere insiste nel dire che a loro risultava solo un fascicolo, quello relativo al suo arresto nel 2006 per rapina. Si è anche detto sicuro che il Gagliano si costituirà da solo in tempi brevi: “Questo uomo è cambiato, Non posso valutare Gagliano per fatti di tanti anni fa ma per come è adesso. Oggi il carcere non è più quello di una volta, è il carcere della speranza, della rieducazione” ha poi aggiunto. Gagliano, secondo gli inquirenti, non ha nessun contatto esterno eccetto la madre e il fratello, da cui potrebbe recarsi in cerca di aiuto.