Ci sono errori burocratici che purtroppo capitano spesso, però viene da chiedersi se in questo caso non fosse stato sufficiente controllare la data di nascita. A Sestri Levante, in Liguria, un bambino di 10 anni che per l’ufficio tributi risulta regolarmente sposato seppur non residente nella stessa casa del coniuge (che poi è sua madre), deve pagare l’Imu. Ha sollevato obiezione ovviamente il padre del bambino spiegando che lui e sua moglie hanno residenze diverse: “Mio figlio è stato sposato con la sua compagna di banco, ma ora non stanno più insieme” ha aggiunto scherzando. E’ intervenuto il sindaco della cittadina rivierasca chiedendo scusa per l’errore. Ecco cosa era successo: lo stato di famiglia indicava i nomi del padre e del figlio, ma nella lettera di richiesta di pagamento per sbaglio è stato riportato il nome del figlio invece che quello del genitore. Il sindaco ha anche voluto precisare che la lettera era una richiesta di informativa sullo stato di famiglia, per futuri controlli di genere fiscale. In realtà l’errore – non è il caso di questa famiglia – segnala un fenomeno di furbizia da parte di diverse coppie, quelle che pur non essendo separate segnalano residenze differenti per ottenere sgravi e benefici fiscali.