Mentre a Torino si discute per una possibile iniziativa partita dal comune ma di cui poi non si è saputo più nulla e che riguardava il divieto di fare presepi a scuola, ci sono ancora moltissimi istituti che rimangono fedeli alla trazione. Lo fa sapere il sito Aleteia, sottolineando come comunque non siano pochi i casi di scuole soprattutto elementari dove per non urtare gli appartenenti ad altre religioni ci si dimentica di fare il presepe preferendo un anonimo albero di Natale. Ecco alcuni esempi tra quelli riportati dal sito. La scuola media Righi di Varese è una di queste: il presepe tradizionale è stato fatto in modo alternativo, ma è stato fatto. Si è infatti usato materiale di recupero. All’Istituto Madre Teresa di Calcutta di Pignataro Maggiore in provincia di Caserta è stato addirittura fatto un presepe vivente con la partecipazione di più di duecento bambini. Alla scuola media Galileo Galilei di Raffadali in provincia di Agrigento è stata allestita una mostra di ben cento presepi. A Cattolica ecco un presepe in spiaggia con materiale raccolto direttamente sulla spiaggia. A proposito di presepi, suor Anna Monia Alfieri presidente di Fidae Lombardia la federazione delle scuole cattoliche, ha sottolineato come “Nelle paritarie cattoliche ci sono anche studenti e dipendenti di altre religioni che non si sono mai sentiti offesi o esclusi dall’allestimento del presepe o dal momento della messa. L’importante è presentare l’evento del Natale con chiarezza, altrimenti si genera davvero molta confusione nei bambini”.



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