Oggi, 29 dicembre 2013, ricorre la festa della Santa famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. Dopo aver visto la Sacra Famiglia dare alla luce e accudire il neonato Gesù a Nazareth, in questa festività la si può ammirare e ricordare nella vita di tutti i giorni, mentre vede crescere il Cristo. Sono tanti gli artisti che ci hanno fornito un’immagine vivida di alcune scene familiari, raffigurando la Madonna al fianco del suo piccolo o magari un giovane Gesù nella bottega del padre falegname, intento ad apprendere i trucchi di un mestiere terreno. L’eccezionalità di tale famiglia risiede soprattutto nel fatto che i gesti quotidiani che in qualsiasi focolare domestico erano e sono ancora oggi svolti, coincidono allo stesso tempo con il pregare, amare, adorare il proprio Dio, comunicando con suo figlio incarnato in terra. Accudendo Gesù, lavandolo e giocando insieme a lui la Madonna e San Giuseppe mettevano in pratica i dovuti atti di culto, rappresentando il punto d’inizio per ogni famiglia cristiana, del tempo e odierna, che viveva ogni istante della giornata come un sacramento.
Tale festività è stata introdotta nella liturgia cattolica nel XVII secolo. La sua celebrazione però avveniva soltanto a livello locale. Nel 1895 la data fissata per tale festa fu la terza domenica in seguito all’Epifania, ma soltanto nel 1921, grazie a papa Benedetto XV, la celebrazione fu estesa a tutta la Chiesa. In seguito fu ulteriormente spostata alla prima domenica in seguito all’Epifania da papa Giovanni XXIII, ma oggi la Sacra Famiglia viene onorata la prima domenica dopo Natale. In alternativa però, quando il Natale cade di domenica, la festa viene spostata al 30 dicembre.
La festa ha come obiettivo quello di conferire un esempio a tutte le famiglie cristiane, che avrebbero potuto guardare con orgoglio al nucleo familiare che fu di Cristo il quale, nonostante le particolari condizioni note, era caratterizzato da tutte le normali problematiche che chiunque si trova ad affrontare. Maria seguì lo sposalizio con Giuseppe, seguendo la legge ebraica, ma soprattutto il grande piano del suo Dio, conservando però la propria verginità. In seguito alla Visitazione a Sant’Elisabetta iniziò a sentire i chiari segni di una gravidanza, giungendo infine a dare alla luce il Figlio del Signore. Prima dell’età adulta raggiunta da Gesù, la Madonna viene citata in alcuni Vangeli per un episodio accaduto durante l’adolescenza di Cristo (al tempo dodicenne), che si intrattenne al tempio con i dottori, mentre i suoi genitori penavano ormai da tre giorni nel cercarlo senza sosta.
Non si sa molto invece di Giuseppe. Nei Vangeli si trova menzione al suo fidanzamento con Maria e all’annuncio da parte dell’angelo della maternità di Maria sua moglie. L’angelo inoltre, per voce di Dio, lo invitò a non ripudiare la donna. Infine, viene descritto il suo matrimonio, con il conseguente trasferimento a Betlemme in occasione del censimento e tutti gli episodi legati alla nascita e crescita di Cristo, passi nei quali San Giuseppe è sempre stato presente. Fu ancora lui poi a essere avvisato dall’angelo di mettere in salvo suo figlio dall’ira funesta di Erode, che mise in atto una vera e propria strage di innocenti. Cristo fu condotto in Egitto, al sicuro, e poi riportato a Nazareth, dove fu circonciso, secondo la legge ebraica.
Il terzo elemento della famiglia è Gesù, la cui presenza la rende Sacra. Della sua infanzia non si sa molto, se non che ubbidiva ai propri genitori e all’inizio dell’adolescenza iniziò a collaborare con suo padre in bottega, mostrandosi come un chiaro esempio d’umiltà. Accudì suo padre fino alla morte, prendendosi poi cura dell’ormai vedova madre, e su sua richiesta compì il suo primo miracolo pubblico alle nozze di Cana.