Tra tutti coloro che vengono celebrati il 31 dicembre, un posto di grande rilievo spetta a Santa Caterina Labouré. Nata in un piccolo villaggio della Borgogna, Fain-les-Moutiers, nel maggio del 1806, rimase presto orfana di madre, quando aveva appena nove anni, con sette fratelli cui riservare le proprie cure. Proprio per questo motivo, dovette perciò rinunciare a frequentare la scuola elementare e occuparsi delle faccende di famiglia. Quando aveva ventiquattro anni, le Figlie della Carità la ammisero nelle loro fila, proprio in quel 1830 in cui tutta la città di Parigi si riuniva intorno alla salma di San Vincenzo de’ Paoli, traslata dopo essere stata nascosta a seguito delle tumultuose vicende rivoluzionarie. Proprio in quel periodo, Caterina Labourè ebbe una serie di visioni, in cui era raffigurato il cuore di San Vincenzo, posto sopra un reliquiario sito all’interno della cappella di Rue du Bac. Cui si accompagnarono molte altre visioni di svariato genere, tra le quali le più importanti in assoluto furono quelle riguardanti l’Immacolata della Medaglia miracolosa. La prima è quella avuta nella notte del 19 luglio 1830, in concomitanza con le avvisaglie di un nuovo sommovimento rivoluzionario, quello che nove giorni dopo avrebbe visto la caduta di Carlo X, quando Caterina venne condotta per mano di un angelo all’interno della grande cappella della Casa Madre, per un colloquio che sarebbe durato almeno due ore con la Madonna, la quale le preannunciò una nuova serie di incontri effettivamente avvenuti tra il settembre e il dicembre dello stesso anno. La seconda è invece quella che ebbe luogo il 27 novembre, che viene solitamente suddivisa in due parti. Nel corso della prima, la Madonna sarebbe apparsa sopra un globo completamente avvinto dalle spire di un serpente, proprio mentre offriva a Dio un altro globo, piccolo e dorato, il quale avrebbe simboleggiato il mondo e le anime che lo popolano. Un globo che la Madonna avrebbe tenuto all’altezza del suo cuore, mentre dalle sue mani sarebbero piovuti sullo stesso due fasci luminosi. La seconda fase avrebbe visto invece il globo sparire, mentre le mani della Madonna si sarebbero abbassate, sempre rilasciando una scia luminosa, a simboleggiare invece la grazia ottenuta da Dio per la sua opera di intercessione. In questa fase, sarebbero apparse in caratteri dorati delle lettere, a formare una sorta di aureola, che in un secondo momento si sarebbero convertite in una immagine speculare, con la Madonna scomparsa e una lettera M sormontata dalla croce e con ai piedi i cuori di Gesù e Maria, con una corona formata da dodici stelle luminose. Questa seconda visione, sarebbe stata accompagnata da una voce, che avrebbe intimato alla stessa Caterina di far incidere una medaglia in grado di riprodurre la visione, come avvenne effettivamente nel giugno del 1832, quando furono coniati i primi esemplari della stessa, che in seguito sarebbe stata ribattezzata come miracolosa. A giustificare questa nomea, una lunga serie di miracoli, tra i quali quello di Alfonso Ratisbonne, un ebreo convertitosi al cristianesimo nel gennaio del 1842. 



Tra i desideri espressi dalla Madonna nel corso delle apparizioni, ci fu anche la nascita dell’Associazione delle Figlie di Maria Immacolata, che iniziò nel 1836 e terminò undici anni dopo. Va però rimarcato che di queste apparizioni e dei favori concessi dalla Madonna, ebbero notizia solo i suoi diretti superiori, tanto che la donna continuò a vivere nella massima umiltà, senza mai cercare di ritagliarsi una posizione di favore o di far trapelare quanto era successo nel corso di queste visioni, verso l’esterno. Caterina continuò a servire nel più assoluto silenzio per oltre quarantasei anni i poveri che erano ricoverati nell’ospizio parigino di Enghien, continuando a fare quello che aveva fatto per tutta una vita, dedicarsi agli umili, a coloro che avevano bisogno di essere sostenuti ogni giorno.La sua morte, giunse il 31 di dicembre del 1876. Quando i suoi resti furono riesumati, proprio le mani che avevano potuto toccare la Madonna e gli occhi che avevano avuto la grazia di poterla osservare, si rivelarono conservati perfettamente. Beatificata da Pio XI nel mese di maggio del 1933, venne quindi canonizzata da Pio XII nel luglio del 1947. Le sue reliquie oggi, sono ospitate proprio nella cappella in cui Caterina ebbe le apparizioni.

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