Da sempre attivissimo a denunciare gli abusi sessuali nei confronti dei minori, Papa Francesco su proposta del Consiglio dei cardinali, ha costituito una commissione apposita per la protezione dei fanciulli che avrà come scopo consigliare il pontefice nel compito della pastorale per le vittime degli abusi. La notizia si è saputa oggi dopo la terza e ultima giornata del Consiglio dei cardinali per la riforma della Curia di Roma. L’altra notizia che è stata resa pubblica è quella di un concistorio che si terrà il 22 febbraio prossimo per la nomina di nuovi cardinali. Secondo quanto spiegato stamane in una apposita conferenza stampa la Commissione contro gli abusi segue nel percorso già aperto da Benedetto XVI per combattere la pedofilia nella Chiesa. La Commissione fra le altre cose si occuperà di programmi per la protezione dell’infanzia, dare suggerimenti per iniziative della Curia in collaborazione con i vescovi e le conferenze episcopali. Dovrà anche suggerire persone adatte perché tutto ciò sia reso possibile: tra gli scelti dovranno figurare “laici, religiosi, religiose, sacerdoti con competenza nella sicurezza dei fanciulli, nei rapporti con le vittime, nella salute mentale, nell’applicazione delle leggi”. E ancora: “programmi di formazione per bambini, genitori, tutti coloro che lavorano con minori, di catechisti, la formazione di seminaristi, la formazione permanente dei sacerdoti; protocolli per la sicurezza dell’ambiente, codici di condotta professionale, attestazione di idoneità al ministero sacerdotale, screening e controllo della fedina penale, stato dell’azione delle richieste di valutazione psichiatrica; cooperazione con le autorità civili, segnalazione dei reati, attenzione alle leggi civili, comunicazioni riguardanti il clero dichiarato colpevole; pastorale in supporto delle vittime e dei familiari, assistenza spirituale, servizi di salute mentale; collaborazione con esperti nella ricerca e sviluppo della prevenzione degli abusi sui minori, psicologia, sociologia, scienze giudiziarie; collaborazione con vescovi e superiori religiosi, ottimizzazione della procedura, attuazione di leggi e linee guida, rapporto con i fedeli e con i mezzi di comunicazione; incontri con le vittime; supervisione e recupero dei chierici colpevoli di abusi”.



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