Totò Riina torna a minacciare il pm Nino Di Matteo, uno dei maggiori protagonisti dell’indagine sulla trattativa tra Stato e mafia. “Questo Di Matteo non ce lo possiamo dimenticare. Corleone non dimentica”, avrebbe detto il boss corleonese, attualmente detenuto nel carcere milanese di Opera, parlando durante l’ora d’aria con un altro “padrino” della Sacra Corona Unita, il quale gli ha fatto però notare che il magistrato potrebbe essere portato in una località segreta per motivi di sicurezza: “Tanto sempre al processo deve venire”, avrebbe risposto il mafioso. Queste conversazioni, intercettate dalle cimici piazzate dagli investigatori, dovrebbero adesso essere depositate agli atti del processo sulla trattativa. Risalgono a circa due settimane fa, invece, le prime minacce di Riina nei confronti del magistrato e dei colleghi Francesco Del Bene, Roberto Tartaglia e Vittorio Teresi: “Di Matteo deve morire. E con lui tutti i pm della trattativa, mi stanno facendo impazzire”, aveva detto il boss sfogandosi con un altro detenuto e facendosi sentire da un agente della polizia penitenziaria. “Quelli lì devono morire, fosse l’ultima cosa che faccio”, aveva aggiunto.



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